Ho fatto un sogno...

Qualcuno infilava dentro un frullatore psichico Marina Abramovic, Pippi Calzelunghe e un paio di coriste bulgare...

E quel che veniva fuori era come minimo degno di nota...

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C'è stato un tempo in cui tutto ciò che era normale non veniva mai preso in considerazione. Farlo sarebbe stato il peggiore dei tradimenti. Verso noi stessi ancor prima che verso gli altri.

Del resto gli psichiatri insegnano che qualsiasi forma di delirio si trasforma ben presto in una succedanea forma di identità. E con l'identità non si scherza. Almeno io non vi consiglio di farlo.

Tanto per dire, per guru avevamo uno che passava le notti a giocare a scacchi con un immaginario Sancio Panza. Perdeva sempre e puntualmente dopo ogni sconfitta partivano gli insulti.

“O Sancio, Sancio non odori certo d'ambrosia!!!”

Che dire poi di Guglielmo Pasi, poeta insondabile e autore dell'immortale capolavoro “La mia girl friend è una scimmia urlatrice”? Beh, meglio non dire niente. Del resto, a parte il titolo che, bisogna ammetterlo, è piuttosto buono, nessuno ne ricorda più un solo verso. Oh meglio, uno si, uno ce lo ricordiamo tutti...

Poi c'eravamo noi intenti a discettare sul pertugio dove eravamo finiti e su quello dove avremmo voluto essere. Una cosa del tipo “e un po' più giù volea volare l'uselin della comare”...

Ma torniamo al nostro guru...

Immaginate uno sguardo sospeso tra vaghezza e miopia, un'andatura ciondolante, un look di sbrilluccicosa freakerie in salsa punk. Immaginate un testone sopraffino e tutto un frullar di pensieri e cose.

Un buffissimo stravagantissimo pesce, insomma. Ma, tutto fuorché farlocco.

Una cosa tra il tenero Giacomo e lo strano ma vero della settimana enigmistica.

Possedeva, tanto per dirne una, una sorta di istintivo esoterismo.

Era uno di quelli che dopo averti squadrato un attimo se ne partiva con certe frasette misteriose tipo “sei sospeso tra potere e abbandono” “il riequilibrio femminile del tuo essere si sta affievolendo”.

Poi, al fine che non ci girasse inutilmente il capo, annacquava i suoi elisir di parole fino ad arrivare a una serie di enunciati terra terra buoni per noi gonzi.

Nove volte su dieci ti trapassava l'anima.

Altra cosa, da bambino giocava con le bambole e, fissato con pirati e principesse, cuciva insieme alla mamma dei vestitini pazzeschi somiglianti alle mise della signorina Lene Lovich.

“Ti ricordi di Lene Lovich?”

“Ma chi quella ragazza con le trecce?

“Esatto, le trecce... le trecce e i piedini...”

Del resto questo è il verso di Guglielmo Pasi che tutti noi ancora ricordiamo: “Un volo comprensivo di atterraggio su piedini da principessa”...

E Lene Lovich i piedini da principessa ce li aveva davvero. Lo dice in una bella intervista un tizio che suonava con lei.

E comunque anche il guru impazzi per la magic girl...

E il duo (il guru e Sancio Panza) divenne un trio (il guru, Lene Sancio Panza)...

O meglio lui (il guru) stava in mezzo e gli altri due lo marcavano stretto. Del resto siam tutti inchiodati tra fantasia e rugosa realtà. Anche se i più non lo sanno.

E comunque Lene Lovich era uno spettacolo. Una di quelle che si, il disco è bello, ma meglio vederla live.

Via di mezzo tra strega e fanciulla in fiore, sembrava che un interruttore accendesse e spegnesse tutte le maschere del volto.

Agghindata, come una strana specie di zingara da un caos di mantiglie e merletti, i suoi folli occhi spiritati saettavano, balenavano, guizzavano e dio sa cos'altro...

L'espressività più assoluta l'attraversava quasi fosse un mimo in preda all'elettroshock.

E poi quella voce disarticolata capace di trilli e stridio. Insomma un paradigma di tenera e dolce femminilità selvaggia...

La musica poi...una clamorosa sintesi tra Devo e Kate Bush...

Se ne volete sapere di più cercatevi la pagina di Lao Tze, una meraviglia di recensione...

Io ho solo delirato un po'

Ma ora scusatemi, il buon Sancio Panza, mi sta dando scacco matto dopo un sacrificio di regina.

“Oh Sancio, Sancio, se anche tu fossi la mia nemesi credo che ne meriterei una più acconcia”

Trallallà...

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