Leon seti presenta Oh London!

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“Oh, London”, arriva come una brezza al tramonto. Parte tranquilla, cresce lentamente e si apre in un finale corale con un beat e campane che richiamano la capitale britannica. Il brano è una riflessione intensa sul rapporto ambivalente che Leon Seti intrattiene con la città che lo ha accolto per anni: un intreccio profondo di amore, frustrazione, crescita e conquista e che, come dice nel pezzo, lo riporta sempre allo stesso punto. Ma non c’è solo Londra in questo ep, anche se è indubbio che certo soul moderno che ogni tanto attraversa i brani, piuttosto che i beats lenti che tanti ricordano il trip hop londinese (magari quello di Howie B più che quello sporco e old skool di Portishead o Tricky), sono sicuramente il segno lasciato dalla capitale multietnica e sospesa tra il passato e il futuro più spinto (la cui sintesi si può ammirare dal Millenium Bridge, con davanti a noi St Paul Cathedral e i grattacieli ipermoderni di Londra). In più, nel loop che Leon intraprende nel suo rapporto con la città, sa cogliere quella maestosità, quella tranquillità di certi parchi (Battersea su tutti) che anche in una giornata uggiosa brillano sempre e fanno diventare tutto solare, gioioso, come nella conclusiva “Universe”

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