Le cose si sono sparse dappertutto il giorno in cui sono nato. C'era vento. Foglie secche sbattevano contro i muri dell'ospedale omeopatico. Ero vivo. Ero vivo in mezzo all'orrore. I donatori si accalcavano sopra di me come una squadra di rugby. Cominciarono a darmi delle cose e poi a togliermele. Le cose che non andavano bene le ributtavano nel tubo del vuoto. I doni erano molti e molti erano gli avvertimenti che arrivavano insieme a loro. Ti diamo un cuore grande ma se ti metti a bere vino comincerai a odiare il mondo. La luna è tua sorella ma se prendi delle pillole per dormire ti troverai in compagnia di donne infelici. Ogni volta che cerchi di afferrare l'amore perderai un fiocco di neve dalla tua memoria

Quando si parla di artisti del calibro di Leonard Cohen non ci si può non vergognare della propria inutilità, della propria imbarazzante infruttuosità. Ci tengo a dire che mi sorprende non poco il fatto che nessuno abbia recensito prima di me questa ragguardevole uscita. Io infatti ho atteso impazientemente per mesi la sua pubblicazione e appena ho acquistato la mia copia ero pronto a inchinarmi rispettosamente dinanzi ad essa.

Il 31 Agosto 1970 Leonard Cohen, allora 35enne, venne svegliato alle 2 di notte mentre si trovava nella sua roulotte. Salito sul palco con il suo gruppo, regalò ai 600.000 presenti un concerto squisitamente irreale, immerso nell'atmosfera irripetibile di quella notte estiva. Barba di qualche giorno, capelli lunghi che avvolgono pigramente il suo volto. Così si presenta sul palco il poeta canadese, avvolto da un insolito impermeabile beige, con tanto di cintura. Si avvicina timidamente al microfono, accarezzandolo leggermente con la punta della mano, sconcertato dal brusio della folla. Saluta prudentemente e comincia a raccontare:

Quando avevo sette anni mio padre mi portava al circo. Aveva baffi neri, un vestito grigio e una viola del pensiero sul risvolto della sua giacca. A lui il circo piaceva molto più di quanto non piacesse a me. Ma c’era un momento che aspettavo con ansia quando mi trovavo al circo. Non voglio imporre niente a nessuno. Ma c’era un momento in cui un uomo si alzava in piedi e diceva: “Vi dispiacerebbe accendere un fiammifero, per poterci ritrovare a vicenda?”. Posso chiedere a ciascuno di voi di accendere un fiammifero, ovunque voi siate, così che io possa vedervi tutti ovunque siate accampati?

Lentamente le piccole luci incerte si accendono per la gioia di Cohen. Ora può cominciare. Pizzica delicatamente le corde della chitarra e lentamente, molto lentamente, pronuncia i primi versi di “Bird On The Wire”:

Come un uccello posato sopra un filo, come un ubriaco in un coro di mezzanotte, ho provato a mio modo a essere libero.

Il concerto inizia così, in un’atmosfera di delicata magia, e proseguirà con i tanti capolavori di Cohen, che ci presenta i suoi “gioielli” in delle versioni squisite, affiancato in maniera impeccabile dai musicisti che lo accompagnano. Oltre ai brani dei primi due dischi (“Songs Of Leonard Cohen” e “Songs From A Room”) ci sono “Diamonds In The Mine”, “Famous Blue Raincoat” e “Sing Another Song Boys” che vengono presentate al pubblico per la prima volta e che andranno a far parte del suo terzo disco “Songs Of Love And Hate”. Sono interpretazioni assolutamente perfette e ascoltando questo disco non si possono avere dubbi: Cohen è un performer eccezionale, capace di raggiungere la perfezione tecnica e stilistica anche dal vivo.

Molte delle prime canzoni di Cohen vengono presentate durante il concerto con una veste del tutto nuova; rifinite e impreziosite con un eleganza e una delicatezza fuori dal comune. Ad esempio “One Of Us Cannot Be Wrong” e “The Stranger Song”, incluse nel primo disco di Cohen, vengono qui perfezionate e rivisitate splendidamente e hanno quel tocco di perfezione in più che le rende impeccabili, grazie anche agli arrangiamenti più polposi, ma mai eccessivi, che le contraddistinguono dalle originali.

Il Cofanetto racchiude il disco audio e il Dvd del concerto che è stato ripreso e diretto da Murray Lerner in condizioni non facili, dopo 5 giorni di tumulti e incendi, con molte apparecchiature fuori uso e dopo che il palco era passato tra le mani di gente come Hendrix. E’ un concerto assolutamente memorabile ed è una fortuna poterlo apprezzare anche in dvd. Quindi, credetemi, ne vale veramente la pena. Non ci sono alti e bassi. E’ un gioiellino da godere in tutta la sua completezza.

Probabilmente il miglior concerto di Cohen. Da avere assolutamente.

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