Spraang!!
Sentite il rumore del portone di casa Linkin Park che si apre? Lo fa per dare alla luce la sua ultima creatura, l'ennesima fatica live (siamo già alla terza), in questo caso registrata nello studio Apple di SoHo, quartiere di New York.
Non fatevi ingannare dalla scritta "ITunes exclusive" sulla copertina, perchè nonostante questo ep sia da tempo disponibile in quella forma, si potrà anche aquistare a breve in tutti i negozi di dischi; il mio intento sarebbe quello di dedicare poche righe ai fan dei buoni Linkin, per convincerli a lasciar perdere l'acquisto tangibile o in rete di questo piccolo orrore, in virtù dell'ascolto di prodotti un pochino più intelligienti..
Il disco parte male, con la medesima intro strumentale che anticipava "Minutes To Midnight"... e per medesima intendo il significato assoluto del termine, in quanto le traccie, da entrambi i cd, sono esattamente sovrapponibili (curiosa anche la scelta di proporre un pezzo introduttivo strumentale in un ep di sei traccie, ma tant'è.. ); si prosegue con la grintosa "Given Up", indicata da molti come pezzo migliore di MTM.. Effettivamente la band se la cava, con una buona prestazione di chitarra elettrica e batteria, ma già da qui si sente che la voce di Bennington non rende quanto in studio; poi che il pezzo in sè sia brutto è un altro discorso: la tastiera ed second vocalist sono inesistenti, poi il ritornello non lo trovo azzeccato.
Abbiamo poi tre brani,"Shadow of the Day", "In Pieces" (che considero una grandissima canzone) e "Bleed It Out", che hanno tutti le stesse caratteristiche: sono suonate non più che discretamente, modificate in modo mediocre dalle versioni originali e soprattutto cantate in modo imbarazzante dal signor Chester, che dopo questa prestazione sfata anche il mito di avere un buon screaming nei live come in studio.
Faccio un discorso a parte solo per la piano version di "My December": il brano, molto noioso, è accompagnato dal solo pianoforte del chitarrista-vocalist Mike Shinoda, che non fa altro che mettere insieme una cosa come cinque accordi elementari al minuto, roba da bambini di sei anni.. lo considerino un insulto personale quelli che, come me, pur suonando pianoforte e tastiera in modo serio, la platea di Shinoda potranno solo sognarsela. Un vero insulto alle mie orecchie.
Brutta release quindi, forse la peggiore della carriera dei Linkin Park; extended play noioso dall'inizio alla fine grazie soprattutto a delle terrificanti fasi controllate dal solo parlato di Bennington, ormai assolutamente incapace di portare avanti un pur così breve show. Patetica poi la band a definire questo "il miglior concerto in uno studio Apple della loro carriera" (ma perchè, ne hanno fatti molti?), ed ancora più patetici i fan che su ITunes store continuano a parlare di un grandissimo concerto.
Carico i commenti... con calma