Mi sono sempre chiesto perchè dei live venissero recensiti, e poi con che criterio si potesse argomentare una critica su quelle che alla fine non sono che raccolte di pezzi già editi. A volte però alcune cose DEVONO essere fatte. Per i Litfiba, questa cosa significava questa reunion (finalmente) completa, per me, da vero Litfibomane, di comprare subito il disco e recensirlo. Perchè? Perchè questo "Trilogia Live" è più di un disco dal vivo, che racconta l'energia e la scaletta di una serata particolare, ma la giusta celebrazione di un gruppo che nel bene e nel male ha fatto molto parlare di sè negli ultimi 30 anni.

La serata in questione però non è solo particolare, ma è veramente una grandissima occasione: il 30 e il 31 Gennaio, insieme alla coppia Pelù-Renzulli, sul palco ci sono i membri fondatori Gianni "Marok" Maroccolo al basso, Antonio Aiazzi alle tastiere, alla batteria la new entry Luca Martelli, ed a fare il fonico di sala, come negli anni '80 Giorgio Canali. Tutto lascia presupporre solo 2 risultati possibile: fiasco totale in piena operazione nostalgia/guadagno, o un gran concerto pieno di emozioni, sudore, e carica che solo in quegli anni hanno saputo dare.

La scaletta in questione è composta da 23 brani (tutti quelli della serata, esclusa "Paname", registrata male) estratti dai tre album che compongono la Trilogia del Potere ("Desaparecido", "17 Re", "Litfiba 3") più altri presi da EP ("Transea", "Versante Est", "Elettrica Danza") e dal live "Pirata" ("Il Vento"). Il primo disco si apre con una carrellata di brani della primissima fase Litfiba (fino all'85), e altre 3 presi dal secondo album "17 Re",  per un'ora di ottima new wave. Ottimi recuperi per una scaletta veramente inedita: dall'esordio con "Eroi Nel Vento" (che emozione!) e "Tziganata", a recuperi eccellenti come "Transea" (pezzo fondamentale della new wave italiana) "Versante Est" e "Elettrica Danza", due brani troppo misconosciuti, e "Pierrot e la Luna", tra le migliori di "17 Re", e poi due classici da "Desaparecido": "Guerra" e "Istanbul".

Nel secondo disco passiamo alla fase più rock della Trilogia: dodici brani presi da "17 Re" e "Litfiba 3" e un'altra oretta circa di sudore e adrenalina. Nonostante la maggior parte dei brani sono già stati sentiti anche dalla reunion del 2009, l'alchimia tra la band e la carica di Piero è tale da farli davvero sembrare suonati una ventina d'anni fa. Veramente lodevoli il recupero delle versioni originali di "Ferito" e "Ci sei solo tu", quest'ultima sentita pochissime volte live nella sua prima veste. Alla ventunesima traccia, "Amigo", l'omaggio dovuto e immancabile al compianto e mai dimenticato Ringo De Palma, batterista del gruppo fiorentino durante il periodo 83-89.

Perfette le parti di basso di Maroccolo, che si presenta di nuovo sul palco con i suoi vecchi compagni dopo 24 anni con la stessa carica (e lo stesso basso) del tempo, perfetto anche il Marchese Aiazzi, che finalmente si riprende il posto che aveva lasciato nel 95, senza che più nessuno reggesse i tappeti sonori come lui; ma la più grande sorpresa è il ragazzo dietro alla batteria, che nella foto di copertina lascia metaforicamente il posto a Ringo: Luca Martelli. Il batterista dei Rossofuoco, il gruppo di Giorgio Canali, colpisce i piatti e i tamburi con grandissima forza, precisione e passione. Il Booklet del disco è pieno di bellissime foto ricordo del concerto, anche se forse troppo incentrate sulla solita coppia Pelù-Renzulli, mentre potevano spingere un po' di più sul gruppo al completo.

"Trilogia Live" è un ottimo live, per tutto, dalla qualità dei brani suonati alla scelta di questi, per l'emozione di risentire i veri Litfiba sul palco, insieme. I posteri si ricorderanno Aiazzi che urla alzando il pugno alla fine del concerto (che cosa incredibile!), la "slinguata" di Pierò a Maroccolo, la foga di Martelli che canta tutte le canzoni dalla prima all'ultima parola mentre picchia sulla batteria...

Obbligatorio per tutti i fan dei Litfiba anni '80 comprare questo doppio CD. Non metto una valutazione, 1-perchè è un live 2-l'emozione gioca brutti scherzi.

Lacio Drom a tutti. 

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