Eccoci qua: che lo si voglia o no, che lo si accetti o meno, uno studio semiserio della musica leggera italiana non può prescindere dalla conoscenza di questo disco, vero e proprio punto di svolta dell' evoluzione della canzone moderna; "Il mio canto libero", datato 1972, è pietra miliare della produzione battistiana e non solo, supremo esempio di ricchezza orchestrale che fa degli strumenti soggetti necessariamente inscindibili, opera prima del panorama contemporaneo dell'Italietta urlatrice.

È, come nessun altro lp di Battisti - se si esclude "Anima Latina" di due anni dopo -, un lavoro musicalmente complesso, opera a cui partecipano con grande varietà di strumenti ben diciannove musicisti diversi: Lucio si arrangia bene con le chitarre insieme a Radius e Lavezzi, buona l'esibizione di Vince Tempera al piano, decise le percussioni di Gianni dall'Aglio. Sul contenuto del disco si è detto tanto, e quando non si è detto sono bastate le parole di Mogol a parlare per sé: capolavori come "La Luce dell'Est", "Il mio Canto Libero" e "Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi" non hanno bisogno di commenti ridondanti, ma onde evitare di rendere ogni critica stucchevole, basterà ricordare lo splendido giro di archi diretti da Gian Piero Reverberi nella malinconica prima traccia dell'album, l'anima gospel e vagamente new-age - nel senso buono del termine - della accorata title-track, l'indimenticabile climax di voce e archi nel sesto pezzo del disco: "Le discese ardite e le risalite" ci riportano alla mente una ricchezza musicale che solo Battisti è riuscito a conferire alla musica leggera italiana. Ci sono momenti di svago come "Luci-Ah" e "Confusione" ove Battisti si sbizzarrisce con le proprie capacità di deformazione vocale, ci sono momenti di dignitosa protesta come "Gente per Bene e Gente per Male" e "L'Aquila", ci sono piccole perle musicali come "Vento nel Vento", uno di quei pezzi a cui un drittaccio come De Gregori non sarebbe potuto rimanere sordo riproponendolo come coda strumentale de "La Leva Calcistica della Classe '68": c'è tutto questo nel Canto Libero, esperienza emotiva di Battisti filtrata attraverso la musica, esperienza reale di Mogol modellata attraverso le parole.

Un capolavoro, un successo. Rimase al primo posto della classifica italiana per oltre due mesi, scalzando dall'Empireo quel mostro sacro che fu "The Dark Side of The Moon", senza irriverenza, con coraggio: è la svolta definitiva della musica leggera in Italia, la ridefinizione del ruolo di cantante nonché di cantautore, la scelta di parlare del sentimento e non del pettegolezzo su di esso, il colpo di grazia alla sgraziata moda degli urletti e dei capelli con la brillantina.

Come può uno scoglio arginare il mare.

Elenco tracce testi samples e video

01   La luce dell'est (06:18)

02   Luci-ah (04:47)

Stell' dein Motorrad doch bitte 'mal leiser, das f�nd ich sch�n
wenn's nicht so laut ist, dann kannst du mich n�mlich besser verstehn
was h�ltst du davon, wenn wir beide jetzt 'mal einen trinken gehn
oder willst du nach gestern nacht noch keinen Alkohol wiedersehn.
Seit du neulich nachts den Polizeiwogen ganz bunt angemalt hast
seit ich geh�rt hob' was du f�r ein M�dchen bist und was du machst
ja, nach jeder verr�ckten Aktion hott' ich mehr Sympathien f�r dich
komm, erz�hle mir von deinen Pl�nen, das ist so erfrischend f�r mich

Luci-ah, darum hab' ich dich so gern
Luci-ah, darum hab' ich dich so gern.

Zeig' 'mal, wie hast du denn neulich dem Priester in die Augen geschaut
er wurde ganz rot, jeder konnte es sehn und dann lachtest du Iaut
und was hast du denn an deiner Schule mit einigen Lehrern gemacht
die �rmsten, die haben ihr ganzes Gehalt zum Psychiater gebracht
ja wei�t du, was ich auch stark fand, das wer dieses Ding mit der Schnapsbrennerei
ganz heimlich im Keller, alle trafen sich da zu einer Feierei

Luci-ah, darum hab' ich dich so gern
Luci-ah, darum hab' ich dich so gern.

Sowos Grondioses wie dich hab' ich wirklich noch niemals gesehn
weil du so bezaubernd verr�ckt bist, m�cht' ich so gern mit dir gehn.

03   L'aquila (04:24)

04   Vento nel vento (03:24)

05   Confusione (04:30)

Tu lo chiami solo un vecchio sporco imbroglio
ma è uno sbaglio è petrolio
troppo furbo per non essere sincero
ma è davvero oro nero
Io perché non dovrei dirti tutto quello che sento nel cuore
Io perché non dovrei parlarti di tutto anche di un nuovo mio amore
sei o non sei sei o non sei al di sopra di ogni mia grande passione
Confusione
confusione mi dispiace
se sei figlia della solita illusione
e se fai confusione
confusione
tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e più piccola emozione
Se tu credi che il carbone bruci meglio
è un abbaglio è petrolio
Comunque se ami più del fuoco il fumo di un cero
non usare l'oro nero
Ma perché non dovrei liberare qualunque sentimento per chiunque sia
tanto sai io non ti sentirò certamente per questo meno mia
Ma chi mai disse che si deve amar come se stessi il prossimo con moderazione
Confusione
confusione mi dispiace
se sei figlia della solita illusione e se fai confusione
confusione
tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e più piccola emozione
Confusione confusione
E non dir che antico privilegio d'uomo per mia comodità faccio mio
perché tu comunque libera saresti se libera vuoi essere come sono io
Credi che ma credi che qualcuno possa darti amore se dell'amore suo non è padrone
Confusione
confusione mi dispiace
se sei figlia della solita illusione e se fai confusione
confusione
tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e più piccola emozione

06   Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi (04:35)

07   Gente per bene e gente per male (04:46)

08   Il mio canto libero (05:07)

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Altre recensioni

Di  stargazer

 "La title track è la miglior canzone mai scritta da Battisti, un canto d’amore e libertà."

 "Come può uno scoglio arginare il mare..." è un ritornello famosissimo che riflette perfettamente il sentimento del brano.


Di  death immortal

 Innanzitutto attraverso "Il mio canto libero" il Battisti ci pone il problema dell'amore in quasi tutti i brani.

 Penso che il Battisti sia attratto dal desiderio di una morte che non lo faccia morire, bensì vivere ogni istante della vita con amore e semplicità.


Di  Cristianpiga

 Lucio Battisti all'apice della sua carriera.

 Contiene pezzi intramontabili che anche altre generazioni possono ascoltare.