Probabilmente, insieme a "Umanamente uomo: il sogno" (1972), è il miglior album del Battisti prima maniera (quello cioè pre-Panella). "Una donna per amico" è un disco ricco di sonorità intriganti e curiose contaminazioni jazz e blues. Nettamente superiore rispetto a "Anima latina" seppur questa volta non vi siano tracce nè di sperimentazione folle nè di elettronica d'avanguardia. Eppure, certe intuizioni musicali, sono più geniali, e forse persino più folli, rispetto al precedente "Anima latina". È un Battisti maturo, insuperabile nella propria istrionica gigioneria, capace di illuminare i testi (peraltro eccellenti) di un Mogol in evidente stato di grazia.
L'album si compone di otto canzoni, fra cui spiccano "Prendila così" e "Aver paura d'innamorarsi troppo". La prima è una splendida composizione pop con chiarissime influenze jazz (la lunga coda finale è stupefacente e elaboratissima) mentre la voce di Battisti pare fondersi alla perfezione con le chitarre che, in sottofondo, addolciscono un testo leggermente cattivello ("E tu sai che io potrei purtroppo anzi spero non esser più solo"). Da ricordare che gli arrangiamenti del brano (e di tutto il disco) sono a cura di Geoff Westley, super boss anglosassone che tenterà, vanamente, di esportare il fenomeno Battisti in Inghilterra. Westley compie un lavoro miracoloso sulle bellissime musiche di Battisti e per Lucio, aver cambiato città di lavoro (dalla Lombardia a Londra), è fonte di meraviglia e ispirazione. Anche "Aver paura di innamorarsi troppo" è un super brano pop da hit permanente in cui Battisti cerca di cantare utilizzando la propria proverbiale voce roca come malandrino strumento di seduzione. Impossibile resistergli quando sussurra "Non farsi vivo e non telefonare, parlar di tutto per non parlar d'amore, cercar di farsi un pò desiderare è proprio un vero dolore". Ed è la complicità, la seduzione, l'ironia, l'arma che Lucio utilizza quasi senza ritegno: le parole di Mogol paiono veri e propri colpi di fucile, impossibile schivarli. Il brano più famoso è, ovviamente, "Una donna per amico": tipica canzone da primo posto stabile e solido, è uno di quei brani che non invecchieranno mai nemmeno fra un milione di anni. Si tratta di una furbissima (eppure bellissima) canzone dance, costruita attorno ad una sequenza esilissima di note e un giro armonico sempre uguale. La bravura di Battisti, e la furbizia di Westley, fanno della canzone un eterno sempreverde: dopo l'esperimento, in parte non riuscito, di "Ancora tu" in cui le cadenze pop lasciavano il posto a quelle dance, Battisti trova finalmente la tanto agognata soluzione. "Una donna per amico" rimarrà in hit parade per quasi sei mesi e non mollerà le classifiche almeno fino al 1980. Un motivo ci sarà, o sbaglio? Da ricordare inoltre "Donna selvaggia donna", ritratto di una donna atipica e controcorrente, folgorante e modaiola, bellissimo brano con cui Battisti sfodera tutta la propria anima blues (e ne aveva tanta, credetemi). Impossibile non amare "Perchè no", stupenda composizione in cui il suono violentissimo del pianoforte sembra voler dolcemente accompagnare la voce di Battisti in strofe languide e romanticissime ("In un grande magazzino una volta al mese, spingere un carrello pieno sotto braccio a te, e parlar di surgelati rincarati, far la coda mentre sento che ti appoggi a me"): una versione più romantica e ottimista di "Anche per te" (1972). Infine un trittico un pò sottovalutato: "Nessun dolore" è splendidamente pop (con chiari accenni rock) e gira attorno ad una sequela di note e strumenti che farebbero invidia a qualsiasi musicista moderno. Ascoltate attentamente la voce di Lucio durante il primissimo ritornello: non vi sembra toccare note quasi paradisiache? (forse nemmeno Aretha Franklin avrebbe potuto tanto); "Maledetto gatto" è la classica canzone ironica e sempliciotta, eppure assolutamente divertente; "Al cinema" è una canzone apparentemente sciocca eppure assai complessa: il ritornello è elaboratissimo e le strofe non cedono mai nè a sentimentalismi gratuiti nè a mediocrità sentite e risentite. Insomma, un gran bel disco. C'è altro da aggiungere?
Elenco tracce testi e video
01 Prendila così (07:51)
Prendila così
non possiamo farne un dramma
conoscevi già, hai detto,
i problemi miei di donna
Certo che lo so
certo che lo so
non ti preoccupare
tanto avrò da lavorare
forse è tardi e rincasare vuoi.
No che non vorrei
io sto bene in questo posto
no che non vorrei
questa sera è ancora presto
Ma che sciocca sei ma che sciocca sei
a parlar di rughe a parlar di vecchie streghe
meno bella certo non sarai
E siccome è facile incontrarsi anche in una grande città
e tu sai che io potrei purtroppo
non esser più solo
cerca di evitare tutti i posti che frequento e che conosci anche tu
nasce l'esigenza di sfuggirsi per non ferirsi di più
Lasciami giù qui
è la solita prudenza
loro senza me mi hai detto
è un problema di coscienza
certo che lo so certo che lo so
non ti preoccupare
tanto avrò da lavorare
ora è tardi e rincasare vuoi
No che non vorrei
io sto bene in questo posto
no che non vorrei
dopo corro e faccio presto...
...meno bella certo non sarai.
E siccome è facile incontrarsi anche in una grande città
e tu sai che io potrei purtroppo anzi spero non esser più solo
cerca di evitare tutti i posti che frequento e che conosci anche tu
nasce l'esigenza di sfuggirsi per non ferirsi di più.
03 Aver paura d'innamorarsi troppo (05:53)
Aver paura d'innamorarsi troppo
non disarmarsi per non sciupare tutto
non dire niente per non tradir la mente
è un leggero dolore che però io non so più sopportare.
Non farsi vivo e non telefonare
parlar di tutto per non parlar d'amore
cercar di farsi un po' desiderare è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori
Aver paura di confessare tutto
per il pudore d'innamorarsi troppo
finger che anch'io le altre donne vedo
è un leggero dolor temere di mostrarsi interamente nudo
e soffocare la sana gelosia
e controllarsi non dirti che sei mia
voler restare e invece andare via è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori
05 Nessun dolore (06:11)
Tu mi sembri un po' stupita
perché rimango qui indifferente
come se tu non avessi parlato
quasi come se tu non avessi detto niente
ti sei innamorata cosa c'è cosa c'è che non va
io dovrei perciò soffrire d'adesso
per ragioni ovvie d'orgoglio e di sesso
e invece niente no non sento niente no
nessun dolore
non c'è tensione non c'è emozione
nessun dolore
Quand'eri indecisa combattuta
tra l'abbracciare me o la vita
ti ricordi i miei silenzi pesanti
che tu credevi gelosia per inesistenti amanti
allora già intuivo che c'era qualcosa che mi sfuggiva
quella fragile eterea coerenza
di bambina senza troppa pazienza
non sento niente no adesso niente no
nessun dolore
non c'è tensione non c'è emozione
nessun dolore
non sento niente no adesso niente no
nessun dolore
non c'è tensione non c'è emozione
nessun dolore
Il vetro non è rotto dal sasso
ma dal braccio esperto di un ingenuo gradasso
l'applauso per sentirsi importante
senza domandarsi per quale gente
tutte le occhiate maliziose che davi era semi sparsi al vento
qualcosa che perdevi
e m'inaridivi e m'inaridivi e m'inaridivi
non sento niente no adesso niente no
nessun dolore
non c'è tensione non c'è emozione
nessun dolore
non sento niente no adesso niente no
nessun dolore
non c'è tensione non c'è emozione
nessun dolore
07 Maledetto gatto (04:22)
Elegante, contenuto, un po' ironico, garbato.
Misterioso, interessato, imbroglione, subdolo, matto
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
Indifeso ma per gioco. Dolce caro sempre amico.
Un poeta me per poco, giusto per un platonico ricatto:
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so,
ti vorrei avvisare, ma far questo non si può..
Paternalista a questo punto, non divento proprio no! Potresti ridere!
Tu disturbi? Vuoi scherzare?
È un grandissimo piacere. Puoi unirti a noi a mangiare.
Un 'intruso, ma chi l'ha mai detto.
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
Abbiam tempo per star soli: solo un whisky forza sali!
Ma tutt'altro ci consoli. Bravo è vero andarsene è brutto.
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so,
ti vorrei avvisare, ma far questo non si può..
Paternalista a questo punto, non divento proprio no! Potresti ridere!
Quindi maledetto gatto, tu continua a far le fusa,
se percaso lei fosse confusa, riuscirai a mangiarmi nel piatto!
Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
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Altre recensioni
Di cece65
Se Lucio fosse stato inglese o americano la sua notorietà sarebbe stata di livello mondiale.
L’assolo di sax presente nell’iniziale ‘Prendila così’ è ancora adesso da brividi.
Di Martello
"Magari un giorno si potrebbero innamorare l'uno dell'altra...potrebbero avere anche un figlio."
"Questo è quello che nonna scrisse quando ascoltò per la prima volta questo album in mia presenza, su un vecchio quaderno... ancora oggi le devo molto se sono l'adulto che sono ora."
Di JpLoyRow
"Prendila così è una canzone che esprime il dolore che spesso vivono le persone che hanno rapporti con persone sposate."
"Una donna per amico è una canzone che parla dell'amicizia tra donna e uomo e delle piccole implicazioni, senza alcuna implicazione sessuale."