Luke Fortini
The Beginning of Creation
(Earache Digital Distribution) 2023
Ci troviamo di fronte ad un'opera totalmente strumentale, a mio giudizio potrei classificarla come capolavoro o quasi.
Andiamo con ordine e facciamo un'attenta analisi del prodotto in questione, perchè sono necessarie diverse argomentazioni.
Partiamo col dire che Luke Fortini è un chitarrista abbastanza conosciuto nell'ambiente metal come un virtuoso dello strumento.
Con questa premessa molti potrebbero storcere il naso e dire; ah il solito "smanettone" sulla chitarra, che fa 200 note al secondo.
Ok è vero, di note ne suona parecchie e a gran veloctà, ma attenzione!, c'è molto di più in questa sua release.
Prima di tutto si tratta di un concept album con un tema più unico che raro direi, infatti tratta in parte sull'evoluzione della terra dando il titolo ad ogni brano di una specifica era geologica.
A mio avviso piuttosto curioso ed insolito come concept, quale sarà mai lo stile ed il genere proposto?
Ritengo di catalogarlo come Progressive/Neoclassic Metal (ma non solo,poi vedremo).
Infatti l'opera si apre con la prima traccia dal titolo Hadean, brano corto ma intrigante, un sinistro arpeggio di chitarra iniziale ci porta poi in un riff dal sapore prog metal molto oscuro, per poi concludersi con un tappeto di tastiere molto evocativo.
Si prosegue con Eoarchean, traccia decisamente più metal oriented che alterna parti neoclassiche ad altre più prog, il tutto condito con assoli virtuosi e gradevoli al tempo stesso.
In Paleoarchean, altro brano corto, Luke suona un assolo melodico e pieno di trasporto su una base di tastiera molto azzeccata.
La quarta traccia Mesoarchean, mette in mostra il lato più metal con riffs molto pesanti ed elaborati, anche qua il buon Luke ci regala un assolo mozzafiato, che in parte mi ha ricordato qualcosa di Michael Romeo con i Symphony X.
Si prosegue con Neoarchean, gran brano neoclassico con svariate sfumature al suo interno.
Arriviamo dunque ad una sorpresa, la traccia Paleoproterozoic.
Si tratta di un vero e proprio pezzo ambient, infatti ci sono percussioni, rumori vari e una chitarra che sembra parlare in sottofondo, brano insolito e che rivela una certa ricerca tutt'altro che scontata.
Per le tracce Mesoproterozoic e Neoproterozoic, sento dei richiami ai King Crimson per quanto riguarda i riffs e le strutture, veramente intriganti queste 2 songs, della prima ne è stato fatto un videoclip.
Stesso discorso si potrebbe fare per le tracce Paleozoic e Mesozoic, tanto progressive metal, neoclassico ed assoli mostruosi.
Menzione a parte per la lunga ed elaboratissima Cenozoic che parte con orchestrazioni, per poi portarci in territori heavy metal.
C'è tutto in questa song, anche una stupenda parte di pianoforte e chitarra clean nella parte centrale, il finale è esplosivo con chitarra e basso in tapping all'unisono.
Ci si avvia verso la fine, con il pezzo che non ti aspetti, The Beginning.
Quà Luke sembra togliersi i vestiti metal ed indossare un'abito completamente nuovo, infatti si tratta di un brano jazz fusion con fraseggi di chitarra superlativi (forse un'accenno a Jeff Beck?).
Si conclude con Pangea, altro brano decisamente particolare con orchestrazioni e sonorità ambient, molto suggestive.
In conclusione possiamo dire che si tratta di un gran lavoro e fare tantissimi complimenti a Luke Fortini, che ha prodotto e suonato tutto su questo album.
Luke non è da meno dei vari Malmsteen, Satriani, Vai e altri nomi blasonati, anzi direi che a livello compositivo si distingue.
Bellissimo anche l'artwork della copertina, in tema con il concept proposto.
La release è uscita ufficialmente con la Earache Digital Distribution, ed è facilmente reperibile.
Recensione a cura di Angelowar6
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