Lungo la scogliera, guardando il mare

Il posto era isolato. Camminavo lungo un sentiero che costeggiava i bordi di un precipizio che scendeva scosceso ed aspro, quasi impraticabile, fino al mare. Era primavera e sul quel dirupo impervio e brullo, avevano trovato la forza di crescere e fiorire, mandorli, ciliegi, qualche cespo di rose selvatiche e alberi dalla vasta chioma. Un ampio tappeto di foglie d'ogni colore formava il sottobosco e io sentivo il profumo della vegetazione umida. La strada era polverosa, muretti di pietra la costeggiavano e tutt'intorno crescevano erbacce e cespugli. Sotto, cento metri più in basso, c'era il mare. Le onde mosse dal vento, infrangendosi sugli scogli si rivestivano di schiuma bianca e mandavano verso l'alto un infinità di goccioline, che formavano giochi d'acqua naturali. La vista di quel mare trasparente era benessere per il cuore. Vedendo quello spettacolo, ogni superbia di noi umani, avrebbe dovuto placarsi e farci tornare ad un assennato rapporto con la natura e la nostra vita, vedendo quello spettacolo, era facile perdersi nell'illusione che ad un creato così bello, corrispondesse un altrettanto nobile indole di noi umani. Ma sappiamo che non è così. 😢


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