COME SPUTTANARSI UNA CARRIERA, SEZIONE ANGLOFONA, vol. 3: Queen

(Deroga all'abituale rassegna d'italici ingegni, gruppi o solisti. Stavolta andiamo sull'angloparlante, insomma, su, vogliamo dirlo o no che non solo nello Stivale si portano a compimento in maniera indegna ed indecorosa carriere musicali che un tempo segnarono la strada a tutti?)

Amiche ed amici, benvenuti al nono blocco di un'amena rubrichetta che, vi avviso, va presa a dosi minime ed a stomaco vuoto. Ispirato da ottimi DeBaseriani con l'hobby di cacciarsi due dita in gola ogni tanto, eccomi a proporvi pochi e scelti ascolti riguardanti il lato disgustoso della produzione di alcuni gruppi, o artisti solisti, anglofoni che la Storia della Musica l'hanno fatta per davvero, offrendo, un tempo, musica di qualità e potenzialmente dall'afflato internazionale, per poi cadere nelle secche d'una discografia di bassissima lega tanto da renderli, perlopiù, irriconoscibili alle orecchie dei fans di un tempo.
Fiato alle fetide trombe, orsù...

Quest'oggi illustriamo le fasi merdaiole di un altro gruppo che, differentemente da altri, abbracciò una vena più pop e sfacciatamente commerciale prima che molte altre band coeve facessero altrettanto, dimostrando,se non altro, un certo qual fiuto a livello, diremmo, commerciale. Che poi la voce eccezionale di Mercury abbia risollevato dalla fanghiglia brani spesso meno che mediocri è un discorso che già facemmo e rischiamo di annoiarci, ripetendolo.

Queen - Coming Soon
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