All'ascolto della prima traccia, "Pornobisogno", ho storto il naso. Soliti riff, solito suono anfetaminico da brit pop-rock-indie degli anni zero, perfino una voce che mi è familiare, anche se il cantato è in italiano.

Poi, però, mi sono trovato immancabilmente attirato da quel suono così fresco ed estivo, e, visto che a Torino la primavera avanza inesorabilmente (tra un temporale e l'altro), ho ascoltato tutto il dischetto per bene.

Inutile dire che la mia prima impressione era stata quantomeno avventata, e che mi sono ampiamente ricreduto: “Auff!!” è un album godibilissimo.

Intendiamoci, l'originalità non è sicuramente di casa, ma questo non impedisce ai Management del dolore post-operatorio di confezionare un prodotto piuttosto vario, a tratti divertente, spessissimo intriso di significato, che presenta elementi diversi e che non suona mai scontato o banale.

Musicalmente, infatti, i Nostri riescono a tirare fuori diverse letture del classico indie/new wave inglese così di moda nello scorso decennio, senza dimenticare un'attitudine marcatamente punk (nel senso più italiano del termine) e tenendo ben a mente che un semplice quanto forte ritornello può fare il resto.

Si comincia con le serratissime ed orecchiabili tracce d'apertura ("Pornobisogno, Auff!!"), che giocano sull'ironia lirica del cantato e sui (mica tanto) sottili riferimenti ai poeti e scrittori “maledetti” così tanto amati da una certa cultura radical chic; si passa, poi, al post-punk incessante e quasi orrorifico di "Amore borghese" e "Nei palazzi", che anche nei testi riflettono un'attitudine piuttosto critica, acida e nichilista.

Atteggiamento ben presente anche nella forte critica sociale di "Macedonia" (“miliardi di euro per una domanda, ci avrebbe mangiato tutto il Muanda”), così come nel dramma dell'estetica e della chirurgia plastica descritto in “Marilyn Monroe”.

Il punk più violento emerge, invece, nella rabbia post-adolescenziale (o post-operatoria, forse?) di "Signor poliziotto", o nella cruda quanto verosimile descrizione del suicida Norman nell'omonima traccia.

Le liriche sono in equilibrio tra il vivo contatto con la realtà dei fatti e riflessioni più ampie, ed un plauso va sicuramente al cantante Luca Romagnoli, abilissimo nel variare registro stilistico quanto nell'interpretare con passionalità i testi stessi.

In conclusione, "Auff!!" si presta ad un'interessante lettura su più livelli, e solo in un primo momento può apparire come un album da easy listening o (sacrilegio!) da serata hipster. In realtà, si arriva presto a comprenderne il significato più maturo ed intrinseco, ed a scoprirne piano piano i vari contenuti.

Solo in apparenza un album per l'estate, piuttosto un interessante progetto italiano.

Sicuramente una band da tenere d'occhio per il futuro!

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