Masse ultraleggere e magmatiche di atmosfera intropulsa, estroflessa, nuclei di uranio impoverito sospesi nel plasma, lampi allucinogeni, una fottuta morsa implacabile per il cervello e lo stomaco.
Scarti elettronici, campionamenti, drum machines, sintetizzatori, circuiti elettrici post-fusi in una zuffa furibonda ma metodica. Accompagnati a braccetto da due accordi di chitarra filtrata, effettata, de-umanizzata, due accordi ripetuti per un'ora.

Una pozione dall'effetto stordente, inebriante, maledettamente sensuale. Un vortice ipnotico.
Casualità e metodo vanno a nozze; analisi e sintesi finalmente coincidono.

SCACCHI: un gioco per artificiali cervelli-cyborg. Eppure talvolta l'uomo può superare il computer. La scena dance/techno/house nasce e muore su questa scacchiera old-fashioned, crema e cioccolato.

1981: una musica che proviene direttamente dal futuro, talmente avanti da essere già pensata per il CD. Cinquantotto minuti e quarantatre secondi di flusso live ininterrotto e non frammentabile sulle due facce di un vinile. Nato perfetto. Quando il CD ancora non esisteva. Quando la scena dance/techno/house ancora non esisteva.

E2-E4 è una delle più comuni aperture ma qui si va ben oltre: scacchiere tridimensionali a sei lati (?), esercizi/massaggi fisioterapeutici per la mente, avete mai provato a giocarlo bendati?

Cinquantotto minuti e quarantatre secondi di improvvisazione sovraincisa su due accordi: minime variazioni a-melodiche, precisi e puntuali scarti melodici a sinistra, perpetua ripetizione sfiancante/rinvigorente del tema portante. Musica concepita come linguaggio di programmazione, infiniti loop di brevi intermezzi, sub-routines ri-eseguite ad oltranza.

Lo stesso Göttsching non capiva se fosse una presa per il culo o un colpo di genio eccezionale.

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