Marco Masoni è stato il leader dei pisani Germinale, una delle formazioni più interessanti della scena new-prog italiana dei '90 che comprendeva nomi come Finisterre e Moongarden. In passato aveva anche partecipato, in veste solista, al mitico tributo al prog italiano della Mellow Records "Zarathustra's Revenge" in cui si era cimentato con una personale ed efficace rivisitazione del primo - psichedelico e avanguardistico - Battiato, quello per intenderci di album come "Fetus" e "Pollution".
Ora esce per la BTF il suo primo disco solista intitolato significativamente "Il multiforme (paesaggi catartici e operette morali)", un album in bilico fra canzone cantautorale e prog. La copertina è un collage ben riuscito ed è indicativa dei numerosi amori e delle influenze musicali di Marco Masoni. Si possono riconoscere i Pink Floyd, i Beatles, i Genesis, Peter Hammill, Frank Zappa, Jimi Hendrix, Franco Battiato, Lucio Battisti (in realtà si tratta di un dipinto in quanto per una questione di diritti è stato impossibile mettere una foto) e molti altri. Si intravede anche la cover del leggendario "Forever Changes" dei Love, una pietra miliare della psichedelia.
Ascoltando "Il multiforme" in effetti si possono ritrovare alcune atmosfere battistiane come in "Tutti in colonna (la vita non è)" e "Maggio d'improvviso". "Catarsi" - divisa in tre parti - è, a mio avviso, uno dei pezzi forti del disco: l'inizio è acustico e pacato ma poi le ambientazioni diventano psichedeliche e prog trasportando l'ascoltatore in un delirio surreale e catartico. "Perdersi" è un'altra delle mie tracce preferite; si caratterizza per le sue suggestioni mistiche e bucoliche che mi hanno ricordato qualcosa degli Hostsonaten. "Sa Domo De Su Re Domo De Su Re"" è un'efficace ballad per pianoforte e chitarra acustica così come "Il treno temporale" è un'altra bella canzone ricca di pathos. "Il suicidio di 500 pecore" ha un testo con una vena ironica e apocalittica mentre "Predoni" ha invece un bell'incedere rock. "Mi ha detto Bob Dylan" ha belle trame di chitarra acustica e pianoforte. Chiude "Theodore il poeta", ottima ballad con alla fine una parte "fantasma" sperimentale. Anche i testi si rivelano molto interessanti e riflettono la "visione" filosofica e non convenzionale di Masoni.
"Il multiforme (paesaggi catartici e operette morali)" è sicuramente un ottimo album di canzoni (ma che paicerà di sicuro anche a molti progster) che ingloba svariate influenze e che dimostra come non ci troviamo di fronte ad un artista banale.
Elenco e tracce
Carico i commenti... con calma