Il nome Marilyn Manson risulta essere come un incontro-scontro tra due personalità americane grondanti di fama: la Monroe, icona della sensualità e della femminilità e Charles Manson simbolo della perversione (è uno psicopatico passato alla storia per aver ucciso numerose persone, tra le quali spicca la moglie di Roman Polanski, incinta di cinque mesi). La scelta del nome deriva dall'intento di Brian Warner, vero nome del Reverendo della musica metal, di cogliere alcuni aspetti contrastanti che si riscontrano nella società. Lo stesso cantante ha infatti affermato: "Pensavo che i due opposti positivo/negativo, maschile/femminile, bene/male, bellezza/bruttezza creassero proprio la dicotomia che volevo rappresentare". Nasce così uno dei fenomeni più contestati della musica americana, un'icona grottesca, polemica, surreale e geniale.
Lest We Forget, uscito alla fine di settembre, racchiude tutte quelle canzoni che hanno determinato il successo dell'artista, si passa infatti dalle atmosfere rockeggianti dei primi album, alla verve più cupa di Holy Wood, dal "rumore" delle chitarre elettriche, al richiamo del cabaret berlinese. Questo album risulta essere una testimonianza tangibile dell'evoluzione musicale ed estetica del Reverendo, il quale ha più volte mutato tanto la propria immagine, quanto il proprio stile musicale. Tutti i pezzi si ergono come manifesti della società americana, è il caso di "The Love Song", un inno d'amore alla violenza; sullo stesso piano si pongono "Mobscene", che descrive un mondo fatto di "war-time full-frontal drugs, sex-tank armor plate" e "Lunchbox" in cui un bambino coltiva sogni violenti, in cui riesce a mettere fuori combattimento il bulletto di turno mediante l'uso della forza e della violenza.
In ogni canzone si avverte inoltre il rifiuto di Manson per la religione e la fede, un rifiuto veicolato dal nichilismo profondamente radicato nell'animo del cantante. Su questo filone viaggiano canzoni come: "The Fight Song", in cui il Reverendo intona: "I'm not a slave to a god that doesn't exist"; in "Get Your Gun" il cantante maledice la mano Santa per aver dato vita ad una società malata, la stessa società descritta in "The Reflecting God", nella quale un Dio inerme osserva la distruzione. Inoltre degni di considerazione sono "The Beautiful People", inno contro il "bigottismo" imperante nella società americana, "Rock Is Dead" che dice: "Rock is deader than dead, shock is all in your head, your sex and your dope is all that were fed, so fuck all your protests and put them to bed", "Torniquet" in cui regna un universo deteriorato. Il disco presenta inoltre tre cover, la ormai famosissima "Sweet Dreams", "Tainted Love" e "Personal Jesus", canzone originale dei Depeche Mode.
Intrigante, cupo, oscuro, tenebroso, trascinante, poliedrico, questo album ha tutte le carte per non venire riposto nei meandri della dimenticanza.
Carico i commenti... con calma