Nel 2004 torna il "Sultano Dello Swing", il guitar hero e l'anima dei Dire Straits Mark Knopfler, e lo fa con un lavoro più che mai uniforme, omogeneo e di valore decisamente notevole.
Il sound è sempre il solito, quello tipico dei Dire Straits e cioè country-rock intriso di dolcissimi arrangiamenti blues.Chitarre molto più semplici e meno pungenti e aggressive del passato. Ma una cosa è certa: la tecnica è sempre la stessa, ed è tutta in questa ora di musica.
Il singolo di lancio, "Boom, Like That", rinchiude appieno in sé lo stile Dire Straits. Quasi 6 minuti di blues che ci riportano letteralmente al sound degli esordi della band britannica, quando con la realizzazione di "Love Over Gold", "Brothers In Arms" e "Making Movies" diventarono una delle più grandi rock band di quel periodo.
Il ritmo generale dell'album non è assolutamente tirato, anzi, tutt'altro. Il tutto scorre abbastanza lentamente, ed è proprio questo il punto forte dell'album.

E' un blues di qualità il filo conduttore dell'intero lavoro. Basti infatti ascoltare "The Tlawlerman's Song", "Song For Sonny Liston" e "Donegan's Gone" per rendersi conto che il buon vecchio Mark, con la sua sei corde Fender, sa comporre ancora oggi pezzi d'impatto, di facile e piacevole ascolto. L'esempio da prendere per avere un'idea della qualità degli arrangiamenti è certamente "Everybody Pays", con una tastiera tanto semplice quanto fondamentale che suona molto '70s e coppia chitarra-basso che intervengono al momento giusto dando quel tocco magico all'intera canzone.
C'è spazio anche per elegantissimi episodi acustici, come "Back To Tupelo" e "All That Matters" (che suona quasi come una ninna-nanna), che danno quel leggero tocco di varietà ad un disco tutto sommato poco eterogeneo ma non per questo noioso e ripetitivo.

14 brani per poco più di un'ora di musica a ritmo molto blando, in pieno stile Knopfler. Infatti è proprio a questo che l'ex-chitarrista dei Dire Straits ci ha abituato. Sono lontani i tempi della grinta di "Money For Nothing" e della spensieratazza di "Walk Of Life". Ora abbiamo un Mark Knopfler più serio, riflessivo, diverso da quegli anni. Dopo qualche recente passo falso come "The Ragpicker's Dream" e il discreto "Sailing To Philadelphia", un disco che conferma tutto quanto fatto da Knopfler, senza aggiungere o togliere nulla al suo stile. Tutto è rimasto più o meno simile a quanto già scritto e suonato in precedenza nella sua attività solista, ed è forse questo che non rende perfetto questo album. Ma in fondo è molto piacevole vedere ed ascoltare invecchiare artisti così, se la qualità resta sempre su livelli medio-alti...
"When you're young and beautiful
Your dreams are all ideals
Later on it's not the same".

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