Difficile avvicinarsi all' ultima fatica targata Marlene Kuntz, senza farsi influenzare da cio' che il gruppo di Cuneo è riuscito a dare nel corso degli anni in termini di profondità espressiva e compositiva.
Esempio raro, nel nostro paese di come si riesca a coniugare musica e testi in maniera egregia i Marlene hanno nel corso degli anni conquistato sempre maggiori schiere di "adepti", affascinati da album fondamentali di rock alternativo italiano quali "Catartica", "Il Vile", "Ho Ucciso Paranoia", "Che Cosa Vedi", e smussando via via quella "ruvidezza" sonica, approdando a metodi di composizione sempre più complessi, volti alla ricerca del "pathos".
Tale sperimentazione se con "Senza Peso" penultimo album della band, dava ancora profondità al suono non snaturandolo, con "Bianco Sporco", finisce per influire un po' troppo appesantendo a mio parere il suono e privandolo di quel distintivo marchio di fabbrica tipico di chi è abituato al gruppo. Orfani del bassista originario (Dan Solo), egregiamente sostituito da un certo Gianni Maroccolo (CSi-Litfiba), il gruppo nelle 11 traccie che compongono il cd, alterna una quasi maniacale ricerca del "liricismo", inteso come cura nei testi, ad un generale rallentamento in termini di impatto sonoro, frutto di una naturale maturità artistica del gruppo, che disorienta l'ascoltatore che ha sempre apprezzato il gruppo per la capacità di sperimentare soluzioni sonore con un solida base "rock" (Sonic youth).
Se in alcuni pezzi, quali "Il Solitario", "Bellezza" o "Poeti", l'esperimento funziona molto bene creando atmosfere rarefatte ed intense, in altre quali la traccia d'apertura "Amen", o "l'inganno" ho come avuto l'impressione che il gruppo si sia inoltrato in territori di difficile decodificazione. "Noi cerchiamo la bellezza ovunque....", canta Cristiano in "Poeti", canzone meravigliosa del cd visti anche i suoi inserimenti di violino, o in episodi come "Nel Peggio" che riporta il gruppo e distorsioni passata ("Ho ucciso Paranoia"), ma sono episodi troppo isolati nel complesso.
Album bello, ma interlocutorio.
Elenco tracce e samples
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Altre recensioni
Di Perez
"Un sound che è da sempre sinonimo di melodia capaci indistintamente di graffiare ed accarezzare."
"Marlene c’è, è sporca ma è viva."
Di pugliamix
Noi non siamo puttane, possiamo (e dobbiamo) fare quello che vogliamo.
Specchiandomi nella mia finitudine sporgendomi su quella viva fissità che ad ogni respiro moriva un po’ in concentriche delucidazioni e fuggevoli illuminazioni.
Di Enkriko
Atteggiarsi da poeta non fa di Cristiano Godano un poeta.
L'Italia, per quanto riguarda il rock, è messa orribilmente male ed è vassallo degli asini.