"Il vile", al pari di "Catartica" e "Ho Ucciso Paranoia", credo sia un disco sotto alcuni aspetti inimitabile. Inimitabile quanto a tramissione di emozioni; un album di palpitanti manifestazioni d'amore e di odio, un consendato di sentimenti contrastanti come solo i Marlene Kuntz sanno fare. Ripetersi dopo "Catartica" era una scommessa quasi impossibile da vincere se non da artisti nel senso vero e proprio del termine.

Talento compositivo eccezzionale, Cristiano Godano ha saputo assemblare assieme ai sui Marlene dall'esordio datato 1994 ad oggi opere piene di pathos; "Il vile" è un disco elettrico, noise a livelli estremi, dolce e amaro, incalzante fino all'estremo.

L'apertura è lasciata a "3 di 3" e "Retrattile" che hanno fatto la storia live del gruppo.Si passa da un rock urlato e disperato, come ne "L'Agguato", racconto di un tragico incidente stradale dove la chitarra e il basso seguono la voce in modo ossessivo fino a scoppiare in "urlo" disumano, ad una musica dolce in "L'Esangue Deborah", ballata dai toni quasi soffusi ma estremamente decisi.
L'apoteosi musicale si raggiunge con "Ape Regina"; credo che poche canzoni riescano a dare emozioni così forti, un intercalare di toni alti e bassi; si parte pianissimo per poi arrivare a ritmi ossessivi, una voce calma e pacata lascia spazio all'ape regina che ci ronza sulla testa pronta a pungergi; il tutto è contorniato da una basso fermo ed incalzante e ad una batteria cuore pulsante del pezzo. La voce di Cristiano è meravigliosa, sembra che il cantante in alcune parti sia in stato di trance. Una personificazione totale. L'ape regina che ti entra dentro fino al midollo.
Solo questo brano basterebbe per vendere un disco ma la composizione dei Marlene si impreziosisce con altre tracce rilevanti quali la straziante "Cenere", "Ti Giro Intorno" e la title track "Il Vile".

Io credo che quest'album valga la pena di essere ascoltato, e se non siete amanti delle musiche a volte difficili e dure, leggetevi almeno i testi delle canzoni: poesia pura.

Onorate il vile....

Elenco tracce testi e video

01   3 di 3 (04:43)

02   Retrattile (04:00)

03   L'agguato (05:05)

04   Cenere (03:18)

05   Come stavamo ieri (04:46)

Quanto fa male lavorare
al male che compare a causa dei
miei vuoti d'anima
Sento l'inutilita' obbligata
delle scuse solite:
il mio costume, la tua rabbia su di me

Come stavamo ieri...
sara' cosi' domani?
Dimmi di si

Quanto fa male ritornare
al gelo dei sorrisi uccisi
dalle nostre lacrime
Quanto fa male devastare
gli argini del nostro scorrere:
la terra e' fradicia anche al sole oramai

Come stavamo ieri...
sara' cosi' domani?
Dimmi di si

06   Overflash (03:57)

07   Ape regina (06:28)

08   L'esangue Deborah (04:54)

09   Ti giro intorno (04:33)

10   E non cessa di girare la mia testa in mezzo al mare (02:53)

11   Il vile (05:30)

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Altre recensioni

Di  pugliamix

 Il capolavoro assoluto dei Marlene Kuntz.

 Un disco senza falle, granitico, in una parola: irrinunciabile.


Di  loureedo

 "Il Vile è talmente perfetto che credo abbia creato problemi agli stessi Marlene Kuntz, ingiustamente obbligati a ripetere l’irripetibile."

 "Un disco storico, i miei nipoti lo ascolteranno tra 20 anni, dovesse essere l’ultima stronzata che faccio in vita mia."


Di  dellas

 “Parassitare per la nuova dignità è un surrogato delle andate vanità.”

 “Vorrei colpire al cuore e conquistare il tuo stupore. Ma è così dura, credi, e sento che non lo so fare.”


Di  lucarandi80

 La morbosità trasuda copiosamente da ogni traccia di questo controverso album, ode alla viltà che finisce per essere più cinica della viltà stessa.

 ‘Il Vile’ è un album colto, un vero capolavoro di poetica raffinata, ma rimane comunque un album rock, imbevuto di rabbia, aggressività, superbia e urgenza espressiva.


Di  ragzzoeroe

 Non ero pronto, non mi ero preparato.

 Sarebbe riduttivo parlavi di ogni traccia singolarmente, per me questo lavoro va ascoltato in tutta la sua interezza e in tutta la sua acidità.