La cosa che più apprezzo in un grande musicista come Friedman è il saper svariare tra i vari generi musicali con assoluta autorevolezza e tranquillità “compositiva”. La versatilità esposta nelle sue opere soliste è un segno concreto della fantastica destrezza di questo maestro chitarrista.

Dopo aver attraversato varie estensioni musicali, cominciando dai Cacophony e passando dai Megadeth, il guitar hero ha confezionato un altro bel lavoro da solista.
Il piacere di evolversi continuamente passa anche attraverso “True Obsessions”, che risulta abbastanza diverso dai suoi precedenti lavori solisti “Scenes” e “Introduction”, vicini a sonorità new-age. In questo disco invece dominano varie tendenze e stili di rock ed un background sempre nuovo e fresco. Sonorità metal qui non c’entrano nulla.
A tratti l’hard rock deflagra più forte che mai; in altre parti si sente un tocco alternative; in altre ancora si sente un easy-rock basato su riff genuini e piacevoli.
Ma l’unica cosa che in questo disco non manca mai è il senso di melodia. Fra un sfuriata alle sei corde da guitar hero, un solo pazzo o un arpeggio classico, Marty non fa mai mancare il terminale principale di tutti i suoi lavori: la melodia.
Proprio su queste basi si viene a formare l’originalissimo songwriting di Friedman. L’obiettivo è quello di creare spazi per la libera espressione della chitarra, senza mai eccedere in inutili virtuosismi.
Un lavoro semplice, ma geniale, reso ancora più incantevole da armonie orientali, da sinfonie etnologiche e da eufonie sognanti.

È scontato dire chi è il protagonista del disco, targato 1996 (facile quindi da trovare…perché VOI DOVETE trovarlo!!). Difficile trovare un chitarrista padrone di tanti stili musicali e che riesce ad esprimerli, anche tutti insieme, con tanta eleganza.
Il disco è formato da 11 brani ed è essenzialmente strutturato sulla prestazione delle(a) chitarre(a) ed è quasi tutto strumentale (se non erro sono tre i brani cantanti). Qualsiasi amante di musica non può non ascoltare questo bel guitarwork, meritevolissimo di appartenere alla discografia di quel ricciuto talento naturale che prende il nome di Friedman... Marty Frideman.

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