Fragile, caparbia, malinconica, sincera, instabile, lunatica, trasparente, schiva, monomaniaca, addolorata, questi sono soltanto alcuni aggettivi per descrivere Mia Martini. Nata a Bagnara Calabra visse i suoi primi anni tra Ancona e Porto Recanati, studiando piano e danza classica. Ma il suo vero amore era il canto, e dopo molti concorsi per voci nuove nel 63 Carlo Alberto Rossi la volle lanciare come ragazzina Ye - Ye col nome di Mimì Bertè.
Raggiunse una certa notorietà col 45 giri "Il magone" al quale seguirono un paio di canzoni che non ebbero successo. Dopo questa esperienza sparì dalla scena musicale per alcuni anni, riuscì ad emergere nuovamente insieme alla sorella Loredana e a Renato Zero, nei primi anni 70. E' cosa nota he per lunghissimo tempo fu accompagnata dalla calunnia che portasse sfortuna. Circostanza che la portò a cadere in una grave forma di depressione, e segnò in modo indelebile la sua esistenza, inducendola più volte ad abbandonare l'ambiente della canzone. Ma la musica era la sua vita, e ogni volta dopo lunghi periodi d'isolamento, tornò ad esibirsi sul palcoscenico. Il suo ultimo ritorno fu nel 1989 con "Ancora tu nell'universo", una bella canzone scritta da Bruno Lauzi.
Nel 94 pubblicò "La musica che mi gira intorno" una selezione di brani della musica d'autore italiana. Un CD nel quale trasmette ai brani la sua infelicità esistenziale, dando loro una nuova caratterizzazione e nuove emozioni, diverse e più intense di quelle degli stessi autori. Le canzoni sono tutte belle, Mia le canta sostenuta dalla sua grande vena interpretativa, che in questo disco è più viva che mai. La riuscita delle dinamiche "Tutto sbagliato baby" (Bennato) "La musica che mi gira intorno", "La canzone popolare" (Entrambe di Fossati) "Fiume Sand Creek" (Fabrizio De Andrè) "Dillo alla luna" (Vasco Rossi), sono da attribuire in gran parte a Fio Zanotti, che ha arrangiato il disco con una ritmica vigorosa, in modo che la voce della cantante si fondesse con essa, senza essere sovrastata. Le altre canzoni non sono da meno "I treni a vapore" (Fossati) e "Diamante" (De Gregori) sono già dei classici della canzone italiana. Belle anche "Stella di mare" (Lucio Dalla) "Hotel Supramonte" ( Fabrizio De Andrè) "Mimì sarà" (De Gregori) e "Piccolo uomo" (Baldan Bembo, Lauzi)
Elaborandole dal suo vissuto, Mia non ripropone le canzoni in modo passivo ma le penetra fino al cuore, proponendole con cadenze nuove, mai banali. Da qualche mese è il CD che ascolto più spesso perchè mi emoziona sempre. Inizia con un inno all'amore scritta da Mimmo Cavallo ed è intitolata appunto "Viva l'amore" l'amore quello che mancava più di tutto a Mia Martini.
PS Nell'Ottobre del 2000 il congresso degli Stati Uniti chiese scusa agli Indiani per la strage del Sand Creek del 29 Novembre del 1864, quando un guppo armato di truppe irregolari massacrò un tranquillo accampamento Cheyenne, uccidendo 150 persone ed infliggendo gravissime mutilazioni sessuali su uomini, donne, e bambini.
Elenco tracce testi e video
12 Piccolo uomo (05:15)
Due mani fredde nelle tue
Bianche colombe dell’addio
Che giorno triste questo mio
Se oggi tu ti liberi di me
Di me che sono tanto fragile
E senza te mi perdero’
Piccolo uomo non mandarmi via
Io piccola donna morirei
E’ l’ultima occasione per vivere
Vedrai che non la perdero’ - e no!
E’ l’ultima occasione per vivere
Avro’ sbagliato si lo so’
Ma insieme a te ci riusciro’ e si!
Percio’ ti dico
Piccolo uomo non mandarmi via
Io piccola donna morirei
Aria di pioggia su di noi
E… tu non mi parli piu’ cos’hai
Certo se fossi al posto tuo
Io so’ gia che cosa mi direi
Da sola mi farei un rimprovero’
E dopo mi perdonerei
Piccolo uomo non mandarmi via
Io piccola donna morirei
E’ l’ultima occasione per vivere
Vedrai che non la perdero’
( perche’ io posso )
Io devo – io voglio vivere
Insieme a te ci riusciro’
( e… io devo farlo )
E’ l’ultima occasione per vivere
Vedrai che non la perdero’
( perche’ io posso )
Io devo – io voglio vivere
Ci riusciremo insieme.
Piccolo uomo non mandarmi via
Io piccola donna morirei
Piccolo uomo non mandarmi via
Io piccola donna morirei
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Altre recensioni
Di Gius*
Persino la bellezza indiscutibile stessa delle canzoni sembra scomparire di fronte alla sua bravura e capacità di attraversare l'anima.
Lei ormai non cantava più canzoni, ma dipingeva dei quadri.