"History" è l'album che maggiormente divide critici e fan del re del pop. C'è chi lo considera strordinario capolavoro o addirittura il migliore album di Jackson, e chi, come me, ritine e che sia stato un pò sopravvalutato e addirittura che sia anche condito con tracce tagliate da "Dangerous".
Il primo disco è inutile commentarlo in quanto presenti una scelta di successi passati, per cui la recensione si occuperà ovviamente del disco 2.
Si parte bene, "Scream", in duetto con la sorellina Janet, è un pezzo aggressivo e ballabile, un brano che funziona e che ha riscosso un buon successo. Si prosegue con "They Don't Care About Us", è una delle migliori canzoni scritte da Jackson nell'ultimo decennio, su una base funk-rock bella aggressiva, butta fuori qualcosa di veramente suo. Il disco, per ora su livelli ottimi, raggiunge il suo picco massimo "Stranger In Moscow", una ballad delicata, base indovinata e testo originale da spy-story e sopratutto resa magnifica dalla superba interpretazione vocale del King of pop.
Fin qui tutto ok, il "Re" è in gran forma, album eccellente, ma saranno ultimi fuochi prima di un lento e doloroso colare a picco....saranno le ultime stelle a brillare nel cielo di questo album.
Infatti il disco prosegue con "This Time Around", pezzo davvero pessimo che unisce a un attacco funk orribile a un intermezzo di rap davvero pietoso...p ezzo degno del peggiore cut-off... infatti non sono in pochi a sostenere che questa come altre canzoni dell album siano brani "trombati" da "Dangerous". Arriva "Earth Song", un'altra ballad di Jacko umanitario... Il pezzo non è male, sopratutto la parte finale dove il nostro Michael tira fuori una voce unica, anzi man mano che andremo avanti nell'ascolto di questo disco lo rimpiangeremo. Ora è il momento di "D.S", che Michael ha dedicato al procuratore distrettuale Tom Sneddon, che aveva seguito il caso di abusi sessuali contro M.J. del 1991. La traccia è banale e non decolla mai, ma l'intenzione và premiata e dimostra un certo coraggio. Con "Money", il pezzo non è malvagio, Michael canta in maniera sussurrata, ma sicuramente da lui ci si aspetta di meglio. "Come Toghether" è la reinterpretazione di Jhon Lennon.... Ma perchè??? Ancora nessuno si spiega il senso di questa cover... Andiamo avanti, "You Are Not Alone", ballad che riscuote un successo planetario, conquista le vette delle classifiche musicali di mezzo mondo. Un buon brano, ottima interpretazione vocale. "Childhood", ballad strappalacrime, linea melodica scontata, unico pregio il testo intimo e autobiografico... pezzo mediocre in sostanza. Finalmente il disco sale di livello con "Tabloid Junkie", un pezzo veloce dall'intro funky-beat e qualche buona soluzione melodica,che sarà ripresa in alcuni lavori successivi di "Invincible". Notevole il testo, con Jackson che si scaglia ferocemente contro la stampa. Poi ancora funk, datato e squallido però con "2Bad", poi per concludere la title-track "History", pezzo pacifista, pomposo nei toni e nella musica che vede protagonista un Michael megalomane, più del solito. "Little Susie" e "Smile" sono le ennesime ballad! Basta!... Mediocri in linea con il resto dell'album.
In sintesi, "History" è un disco dalla mediocrità diffusa che presenta però anche poche perle di rara bellezza, poche, forse troppo poche per un artista del suo calibro; peccato perchè in quest'opera più che in tutte le altre la pop star ci mette del suo... del suo personale.
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