Ritengo seriamente difficile scrivere la recensione di un artista defunto, il mio senso di pietà e compassione (e anche probabilmente quello di altri) verso un individuo che non c'è più potrebbe minare fortemente la mia vera opinione verso l'opera in analisi. Specie se l'artista in questione si chiama Michael Jackson. Tenterò comunque di essere coerente con il mio pensiero.
In questa recensione desidero parlare di "HIStory: Past, Present And Future, Book I", il lavoro più controverso di Jackson, il più sporco, il più arrabbiato, il più diretto.
L'album vede la luce nel 1995, due anni dopo lo scandalo concernente molestie sessuali che King of Pop avrebbe arrecato su un minorenne. Un'accusa molto pesante, soprattutto per una come Michael, colpito dai tabloid addirittura prima che uscisse "Bad" (1987). Le sua dubbia sessualità, il mistero riguardante lo sbiancamento della sua pelle scura, i chiacchericci sugli interventi di chirurgia estetica, erano solo alcuni dei pettegolezzi che da tempo tormentavano l'artista che si era già impegnato ad esprimere il suo disappunto musicalmente: "Leave Me Alone", bonus track dell'album "Bad", era stato un timido tentativo di ridicolizzare tutte queste pseudo-calunnie.
Ma adesso le cose si erano fatte bollenti: lo scandalo del 1993 rischiava di far appassire una carriera che chiunque definiva "eccezionale" meritava la gogna. Cosa fare dunque per risollevare la sorte? Primo, iniziare a tacere voci sulla presunta omosessualità del cantante, sposando a sorpresa Lisa Marie Presley, figlia di Elvis. Poi ricominciare a lavorare duro e sfornare un album di protesta, un "concept album" sul falso mondo dei tabloid, riacquistando la fetta di pubblico perduta.
L'intento era nobile e i risultati non si sono fatti attendere: "HIStory" rappresenta il disco di protesta e rabbia per eccellenza di Jackson, un vero e proprio attacco contro i media. I testi infatti pullulano di ironia, di sadismo, di sdegno, di vergogna verso un mondo corrotto dalla virtualità e ubriaco di falsi scoop.
Colpisce innanzitutto la novità di questo lavoro: un doppio album (fatto raro all'epoca) nel quale prima Jackson si fermava e ricapitolava la sua carriera (HIStory Begins) e poi riprende la corsa (HIStory Continues). Nel primo disco sono contenuti tutti (o quasi) i successi del Re del Pop, Billie Jean, Don't Stop 'Til You Get Enough, Bad, Black Or White, Smooth Criminal. A causa della mole incredibile di hits accumulate in soli quattro album in studio (Off The Wall, Thriller, Bad, Dangerous) molti successi erano stati scartati (stessa sorte condivisa da The Immaculate Collection di Madonna), ciononostante il catalogo è pienamente valido.
Ciò che interessa è la vera novità, contenuta del secondo disco (HIStory Continues). Si parte con Scream, cantato (o meglio urlato, come suggerisce il titolo) con la sorellina Janet che in quegli anni stava vivendo il suo periodo d'oro. Il brano, che molti ritengono somigliante a Jam (Dangerous, 1991, ndr), uscì come primo singolo insieme a Childhood, una delle ballads strappalacrime e intense dell'album. Scream è forse la più feroce e sincera critica contro i media e i tabloid che Jackson accusa di "pressarlo" (the stamp is pressuring me); il video utilizzato per accompagnare il brano sarà il più costoso lungometraggio musicale della storia, essendo immortalati i fratelli Jackson all'interno di una navicella spaziale stile "2001: Odissea nello Spazio" che compiono una serie di azioni, dal giocare a strani videogames a distruggere chitarre elettriche.
La voce della protesta contro il mondo mediatico si fa sentire duramente nelle tracce Money, Tabloid Junkie, 2 Bad, This Time Around (con la speciale collaborazione di Notorius B.I.G.), nelle quali Jackson riutilizza in chiave più attuale e contemporanea lo stile New Jack Swing allungandolo con un pò di moderno r'n'b, soul, e anche rock. Una traccia che io prediligo in modo particolare è D.S. , canzone con accompagnamento rock di Slash (infatti ricorda un po' Black Or White) nella quale Jackson attacca Dom/Tom Sneddon, il poliziotto che gli aveva ordinato durante lo scandalo del 1993 di spogliarsi completamente al fine di una analisi delle sue parti intime che sarebbe stata fondamentale nelle indagini. Questo episodio lasciò impresso in Michael, uomo già estremamente fragile e debole, un ricordo negativo indelebile.
Si parla anche di razzismo, di ambiente, di libertà, di diritti: le canzoni They Don't Care About Us (accompagnata da ben due video: la "Prison censored version" e "Rio De Janeiro" uncensored version) e Earth Song rappresentano le ferme opinioni del Re del Pop in merito.
La solitudine del cantante durante i suoi tour e la sua stessa esistenza, l'oppressione, la depressione, la lontananza dal proprio paradiso viene lamentata nella stupenda Stranger in Moscow, dove vi è perfettamente udibile una voce sussurrante alcune frasi in lingua russa.
Una leggera aria di spensieratezza si riesce a riscontrare leggermente nelle numerose ballads: You Are Not Alone (dedicata all'allora moglie Lisa Marie Presley), Childhood, Smile, Little Susie. Nell'album è contenuta anche una piacevole cover di Come Together di Lennon, che Michael aveva già presentato nel lontano Bad Tour, visibile nel suo film Moonwalker.
"HIStory" è un album difficile, dove Jackson archivia frivolezza e semplicità contenute per esempio in The Way You Make Me Feel, Smooth Criminal e Remember The Time, verso una ricerca di qualcosa di più concreto e importante: la libertà di vivere, di esistere come persona semplice e non come Michael Jackson.
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