Chi è veramente Michel Houellebecq? Un brillante scrittore, un visionario, una specie di ciarlatano, semplicemente un provocatore o magari tutte queste cose messe assieme. Sicuramente è un personaggio controverso e che si distingue per dichiarazioni quantomeno fuori dalle righe: in Francia è uno dei personaggi per quello che riguarda il dibattito politico più discussi oramai da tempo. Questo soprattutto le sue posizioni anti-islamiste, che in verità sono per lo più frutto di considerazioni relative il decadimento della società “occidentale” basate sui principi della cosiddetta "anticipazione sociale". Analisi che sono brillanti e espresse con uno stile molto semplice e una lucidità che gli riconosco in ogni caso. Il suo punto di vista al riguardo è chiaro, così come espresso in "Soumission" (2015): se il presupposto è infatti la fine e il fallimento di quelli che considera i modelli di vita occidentali e in particolare europei, allora è evidente che dato il flusso costante di popolazione di fede islamica nel continente, alla fine il loro modello socio-culturale finirà con il rivelarsi l'unica alternativa accettabile con conseguenze sulla nostra cultura e il nostro sistema sociale.

"Les particules élémentaires", pubblicato la prima volta nel 1998, è comunque principalmente dedicato a una analisi critica del mondo occidentale. I due protagonisti sono due fratellastri, apparentemente accomunati solo dall’abbandono della madre, in giro per il mondo ricercando di soddisfare il suo ego in realtà come comunità hippy e new age e dall’assenza dei rispettivi padri. Uno dei due è Michel Djerzinski. Biologo molecolare brillante, è una persona dal carattere asettico, apparentemente disinteressato a tutto ciò che lo circonda e interessato solo a venire a capo dei suoi studi nel campo della genetica e della metafisica (che peraltro concettualmente costituiscono il trade-union su cui si fonda l’intera opera). Il fratello Bruno Clément invece è un uomo di lettere, insegna alle scuole superiori e si potrebbe definire come uno scrittore fallito (ma per la verità di questo non gli importa granché), ma soprattutto è morbosamente attirato dal sesso, una vera e propria patologia che lo costringe periodicamente al ricovero presso cliniche psichiatriche.

Il racconto della loro esistenza tormentata, una infanzia difficile vissuta in solitudine oppure tra mille sofferenze e sorprusi di ogni tipo in collegio, fino al raggiungimento dell'età adulta e l'impossibilità di intrattenere relazioni con gli altri e in particolare con appartenenti all'altro sesso, è la storia di un uomo che vive nella seconda parte del 1900 e in un'epoca infelice e travagliata.

Houellebecq critica in maniera drastica quella che descrive come una società decadente, dove ognuno è impegnato nella ricerca di una soddisfazione personale che non può essere raggiunta e che costituisce qualche cosa di ideale, ma che concretamente non esiste. Ciascuno si muove in una realtà priva di veri punti di riferimento, dominano incontrastati materialismo e edonismo. Anche sulla base di queste considerazioni, alla fine, completamente chiuso in se stesso e immerso nei suoi studi, Michel Djerzinski rivoluziona le basi stesse dell'esistenza del genere umano e dopo le prime due rivoluzioni nel campo della metafisica, l'avvento del cristianesimo e l'affermazione del sistema scientifico, determina quella terza e definitiva. Il prezzo da pagare alla fine sarà la fine della storia e dell'esistenza del genere umano così come lo conosciamo e il passaggio a una nuova era attraverso una rivoluzione nel campo della genetica. Ragione per cui questo libro viene allora dedicato all'uomo, nel momento in cui i suoi ultimi rappresentanti (che siamo noi) sono destinati all'estinzione.

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