Il 2001 per la musica Pop e Rock rappresenta, senza ombra di dubbio, un anno decisamente interessante: abbiamo, infatti, la rinascita del cosiddetto genere "Alternative" che non solo interessa gruppi Rock di un certo calibro, tra cui, per esempio, i System Of A Down, già in realtà attivi due anni prima con l'omonimo anno di debutto, ma soprattutto l'ambito del Pop/Rock con il proliferare di gruppi come i Maroon 5 con il loro album di debutto Songs About Jane e, soprattutto, nell'ambito più prettamente cantautorale Pop/Rock Michelle Branch con questo suo album di debutto The Spirit Room.

La dolce ma grintosa Michelle nativa di Flagstaff in Arizona nel "lontano" 3 luglio 1983, ma cresciuta a Sedona sempre nello stato dell'Arizona, grazie soprattutto all'operato di un produttore esperto e, a modo suo, innovativo nell'ambito del Pop/Rock americano come il californiano John Shanks, produttore, tra gli altri, dei Bon Jovi ne l'album Have A Nice Day, mette in mostra in questo suo interessantissimo esordio a soli 17 anni e mezzo dei mezzi tecnici piuttosto notevoli: provare per credere la "smash hit" di apertura Everywhere (divenuta poi nota canzone di reclame per una nota ditta telefonica italiana) che si apre con la chitarra e la voce di Michelle cui fa seguito un ritmo veloce e gradevole con tanto di piccolo assolo nel mezzo per la sola durata di 3 minuti e 30 circa.

Altre canzoni di sicurissima presa sono You Get Me e, soprattutto, All You Wanted che dimostrano come si può produrre comunque un Pop di pregevole qualità, a dispetto del cosiddetto mainstream che, come si suol dire, tende a premiare la "cattiva moneta" invece della "buona".

You Set Me Free è un altro pezzo orecchiabile, caratterizzato da una bella batteria di Vinnie Colaiuta in versione sessionman e da un ritmo che sprizza freschezza da tutti i pori.

Ma il pezzo senza dubbio più intrigante nonché fiore all'occhiello dell'album è di sicuro Something To Sleep To: si tratta, infatti, di un pezzo con addirittura dei richiami ai Beatles (di cui ella si è persino dichiarata fan a inizio carriera), soprattutto con una base preregistrata all'inizio di un piatto che sta per suonare a contatto con un ipotetico giradischi di vecchia concezione, che lascia poi spazio a un pezzo dal ritmo più cupo dei precedenti, come a voler sottolineare il lamento dell'amato/a che non si rassegna affatto all'idea di una relazione che sta drammaticamente deteriorandosi.

Dalla fucina di Michelle escono poi altri pezzi freschi freschi come Here With Me e la dolce Sweet Misery che si fanno notare anch'essi per orecchiabilità e melodie assai gradevoli, pur non raggiungendo grossi picchi.

If Only She Knew inizia con un bell'arpeggio di chitarra da parte della Branch e poi si sviluppa anch'essa gradevolmente su degli accordi che ricordano la già menzionata Everywhere, sebbene alla lontana.

I'd Rather Be In Love è un altro pezzo di buona qualità che, invece, si fa notare per un buon lavoro alle tastiere e ai sintetizzatori oltre che per la voce sempre dolce ma potente di Michelle.

Altra gemma di questo lavoro è però rappresentata dalla struggente Goodbye To You che mette in mostra le rimarchevoli note vocali di Michelle che alterna allo stesso tempo dolcezza, dolore e solitudine, così come la musica che si districa tra brevi ma intensi fraseggi di piano, chitarra acustica e sintetizzatori, mettendo così in luce un pezzo che si mostra completo in ogni sua parte.

Chiude questo bel lavoro l' "acquatica" Drop In The Ocean nella quale la musica assume contorni assai particolari, con persino una spolverata, seppur leggerissima, di psichedelia e con un finale sempre più ritmato nel quale si distingue la batteria del già menzionato Colaiuta che di certo rappresenta un ottimo valore aggiunto.

La carriera della Branch, seppur poi continuata in maniera discontinua e disomogenea, potrà dunque spiccare il volo a partire da quel febbraio 2001, anno di uscita dell'album, con in più collaborazioni di livello, tra cui quella con il leggendario chitarrista Carlos Santana in The Game Of Love, cui farà seguito nel 2003 l'album Hotel Paper.

Infine, dei cambiamenti a livello artistico e personale la porteranno, sfortunatamente, a venir percepita in Italia, per esempio, come una pura e semplice meteora, seppur dotata di una bellissima e purissima luce propria che difficilmente verrà mai spenta al solo ascolto di questo lavoro, come detto, di ottimo livello, specie se paragonato alla (desolante) scena Pop/Rock dei nostri tempi.

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