Caro amico, non conosci niente del jazz? Vieni da altri lidi musicali e non sai da dove cominciare? Parti con Kind of Blue di Miles Davis, del '59; formazione: Miles Davis-Tromba, John Coltrane-Sax Tenore, Cannonball Adderley-Sax Contralto, Bill Evans-Piano (tranne la seconda traccia, Wynton Kelly), Paul Chambers-Basso, Jimmy Cobb-Batteria. E' forse IL capolavoro del jazz moderno, e il primo album interamente concepito in chiave "modale", in cui l'improvvisazione si libera dal vincolo del cambio degli accordi e si basa su varie combinazioni di scale. In questo modo non si è obbligati ad usare solo le note corrispondenti ai singoli accordi, e la sfida diventa vedere quanto si può essere inventivi sul piano melodico. L'intero disco rappresenta un "ritorno alla melodia", mentre in quel periodo la tendenza principale nel Jazz era rendere le improvvisazioni più complesse dal punto di vista armonico.
E' stata una rivoluzione enorme e ha schiuso prospettive prima impensabili, anche nel rock; i migliori chitarristi in particolare hanno studiato profondamente questo modo di suonare, come confermato da Gregg Allman, degli Allman Brothers, e l'hanno applicato soprattutto in jam session o dal vivo durante i loro assoli, in quanto consentiva di poter fraseggiare a lungo con un ottimo sound e creando dei licks molto incisivi. Tranne che in "Freddie Freeloader", l'album è pervaso da una rilassata malinconia, appena avvertibile, se non in "Blue in Green", capolavoro del pianista del gruppo, Bill Evans, il brano più minimalista e struggente di tutto il Jazz, un vero inno alla Bellezza. Ascolta la purezza del suono e la perfetta scelta delle note di tutti! Anche quando avrai memorizzato ogni dettaglio è uno di quei rari (unici) pezzi di musica che non ti stancherai MAI di ascoltare. Riuscirai a piangere sempre di commozione, se il suo canto ti troverà da solo, al buio, in silenzio. Anche gli altri brani sono capolavori, ed ognuno si guadagnerà a turno la tua preferenza. E' un album non immediatissimo al primo ascolto, potrebbe addirittura non dirti niente! A costo di farti violenza, obbligati ad ascoltarlo con attenzione almeno 4-5 volte; devi abituarti al suono... dimenticati velocità e decibel e riuscirai ad entrare in un mondo poetico sublime fatto di altissima arte, e te ne innamorerai. Forse ti cambierà la vita, come ha fatto a me molto tempo fa.
(NOTA per i jazzofili: questa mia voleva essere solo una "pulce nell'orecchio" per invogliare i non jazzofili ad avvicinarsi a questa imprescindibile pietra miliare della cultura del '900!)
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