Pesco il cd tra altre centinaia in una bancarella.
E mi torna in mente l’alone di leggenda sulla sua sfrenata passione per hammond e tastiere vintage, la sua attività di certosino riparatore che consentiva loro di tornare a nuova vita, immerse però in una sostanza sonica nuova, come nel fulminante esordio su Mo ‘Wax nel ‘95, quel "Mark’s Keyboard Repair", assemblato con 28 brevissimi frammenti, con il quale il meticcio nippohawaianoamericano (Mark Ramos Nishita il suo nome) si presentò al mondo.
O il sodalizio che aveva consentito ai Beastie Boys di rilasciare un album tanto sorprendente quanto sottovalutato come “Paul’s Boutique”. E rammento anche di aver poi letto il suo nome associato a quelli di Beck e Cornelius. E a chissà chi altro.
L’avevo perso di vista, ed eccolo qui, con questo album del 2001, confezionare un origami di banconote per vederlo accartocciarsi, bruciando, sulla copertina.

Ok, sentiamo
Tastiere a profusione, naturalmente.
E fiati, percussioni.
Basso e chitarre, a volte distorte.
Funk, si. Manipolato e speziato.
Ma anche ambientazioni latine, grooves danzerecci, atmosfere jazzate e pioggia newyorkese.

Neppure mi accorgo, se non alla fine del primo giro sulla sua giostra, dell’assenza di voci: non se ne sente la mancanza, scorre che è un piacere, fluido e vario, arrangiato con cura nel dosaggio tra suono elettronico e strumenti “veri”.
Accantonata, tranne che in un paio d’episodi, la vena più “sperimentale” di marca Mo’ Wax, Money Mark aveva deciso di divertirsi e divertire: nessuna pretesa se non quella di fornire poco meno di 40 minuti mossi da una pulsione raffinata, un movimento ondulatorio per un semplice, gradevole e vario intrattenimento.

Ripasserò dalla bancarella.
C’è sempre qualcuno che si libera di cose che non apprezza.
E che invece suonano perfette, a volte, quando tutto quel che vuoi è un po’ di classe e di suoni che assecondino il desiderio di un groove capace anche di accompagnare il rilassato dondolio dei tuoi pensieri. E del ghiaccio nel tuo bicchiere, mentre la luce assoluta del giorno trascolora nel chiarore incerto della sera.  

A little lovely change is coming.
And I feel fine.

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