Sono tornati, dopo tre anni dal precedente lavoro; e lo fanno in modo eccellente. E lo stesso vale per tutta la loro lunga discografia, a parte un paio di lavori non perfettamente riusciti. Otto brani per oltre un'ora di Gothic-Doom come soltanto i My Dying Bride sanno proporre; inaspettato è il ritorno alla chitarra di Calvin Robertshaw, uno dei membri fondatori della Sposa Morente nell'ormai lontano 1990.

L'impasto sonoro si fa più spesso, oscuro, dilatato; con le chitarre che finalmente tornano ad essere protagoniste tessendo trame lente e spossanti. Con quel suono di violino acuto e raggelante che va ad incontrare sul suo percorso la voce di Aaron; riproponendo in alcune canzoni il suo growl demoniaco, da antro infernale.

L'ascolto dei primi tre eterni brani, superano tutti i nove minuti, mi fa ancora provare dopo tanti anni quei sacrali ed infiniti brividi che mi confermano per l'ennesima volta l'assoluto valore degli inglesi.

Il mio disco del 2015..TO SHIVER IN EMPTY HALLS...

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