Sono pronto a scommettere con tutti coloro che leggeranno questa recensione che nessuno di loro riuscirà ad ascoltare questo disco (se mai lo faranno) senza provare almeno leggermente paura. La sensazione all'ascolto è come essere in viaggio nelle Tenebre.
Le note malinconiche di un pianoforte accompagnato da violino e la voce funebre di Aaron Stainthorpe aprono questo "Turn Loose The Swans" secondo Full-Lenght dei My Dying Bride e anche uno dei loro più grandi capolavori. La prima traccia è SEAR ME MCMXCIII canzone terrificante, mirabilmente composta per trasmettere quella sensazione tipica di angoscia che permea i brani del gruppo (inutile dire che il risultato è stato ampiamente raggiunto). Il brano prosegue mestamente e mestamente si spegne dopo sette minuti per introdurre un altro capolavoro di autentica arte : YOUR RIVER che accompagna ad un atmosfera questa volta di vera e propria disperazione un'esplosione sonica nel finale con il ferale Growl del Singer a conferire un che di maledetto a questa Song. Tutto il disco è pervaso da infusa inquietudine esistenziale che in certi tratti rasenta la crudeltà e il masochismo allo stato puro come in THE SONGLESS BIRD o in THE SNOW IN MY HAND.
La carta vincente di Turn Loose The Swans è senza dubbio l'inserimento di alcune parti al limite del puro Death Metal che rendono molto aggressivo il disco accantonando leggermente le influenze romantiche che invece saranno predominanti in futuro, il che lo rende quasi unico e inconfondibile.
Memorabile è la interminabile THE CROWN OF SYMPATHY che presenta una parte iniziale cantata pulita e quasi commovente, un intermezzo terrificante dai toni Dark (uno dei momenti più intensi del disco, a stento riuscirete a non tremare di paura) per terminare ancora una volta con la tristezza più nera a farla da padrona. Il disco prosegue con la Title-Track brano che dimostra come si possano comporre brani aggressivi, addirittura crudeli senza scadere nella banalità di tanti gruppi Brutal che con i loro testi cretini e il loro macello di suoni pensano di essere il top della cattiveria. Ultima track è BLACK GOD la più corta del disco, un autentico canto funebre simbolo di decadenza e Morte. Siamo dunque arrivati al termine del viaggio nelle Tenebre. Rilassatevi e prendetevi una pausa.
Poiché il buio che rimane nel cuore è qualcosa che difficilmente vi abbandonerà presto...
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