Un gruppo ormai caduto nel dimenticatoio i Neon, o quasi. Roba di altri tempi. Appartengono a quella gloriosa stirpe di artisti che nella Firenze anni '80 si fecero trascinare dall'impeto della "nuova onda", crescendo tra locali underground e atmosfere dark. Come del resto tutti i loro contemporanei i Neon risultano fortemente influenzati dalla corrente post-punk britannica. Il loro è comunque uno stile originale: cantano in inglese e propongono un sinth-rock a tratti sorprendentemente melodico. Insomma, qualcosa di più unico che raro in Italia.
"Rituals" (datato 1985) è il loro primo ed ultimo lavoro. Dopo di esso solo qualche EP, poi più niente. Eppure ci basta per renderci conto del grande potenziale che aveva la band. Il loro punto di forza sono gli squisiti passaggi melodici che di tanto in tanto esplodono tra i suoni cupi dei sintetizzatori. E' ciò che accade ad esempio in "Runnin'" e "Dark age", impregnate di sonorità pop e che rendono molto particolare la musica dei Neon.
Un ottimo disco d'esordio quindi. Peccato che non ci abbiano dato conferma delle loro doti; la loro scarna discografia è comunque qualcosa che può risultare estrmamente interessante per gli amanti del genere.
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Altre recensioni
Di under
Un suono molto sintetico che oltre a far viaggiare la mente cerca di far muovere il corpo.
I Neon dominarono la scena musicale fiorentina negli anni '80 con una serie di singoli di New Wave elettronica.
Di fosca
I Neon sono il gruppo più influente della new wave nostrana degli anni '80.
Un mix ibrido troppo ricercato per il vasto pubblico, ma un vero gioiello per pochi eletti.