Tracklist: STUDIO/ XXII STRADA / I CAVALIERI DEL LAGO DELL'ONTARIO/ STORIA DI UNA FOGLIA/ NATO ADESSO / C'E' TROPPA GUERRA/ PAOLO E FRANCESCA/ CHI MI PUO' CAPIRE

Lineup: Nico Di Palo (chitarra, voce solista); Gianni Belleno (percussioni, voce); Frank Laugelli (basso); Maurizio Salvi (piano, organo, sintetizzatori); Vittorio De Scalzi (chitarra acustica e voce in "I Cavalieri del lago dell'Ontario).

Nei primi anni settanta i genovesi New Trolls sono stati uno dei gruppi più eclettici e brillanti della magmatica scena underground italiana: una band capace di spaziare, a volte nell'arco di uno stesso brano, dal rock sinfonico/romantico (più o meno pomposo), all'hard rock più abrasivo, con sempre un orecchio attento alla melodia (più o meno sdolcinata). Per avere un'idea del loro schizofrenismo basta ascoltare quest'album del '72, che pur essendo meno ambizioso e "progressivo" in senso stretto del precedente "Searching for a land" è forse il più rappresentativo del loro multiforme stile. Ironicamente, quasi a sottolineare una presa di distanza dall'insuccesso commerciale di "Searching for a land" (interamente cantato in inglese), in copertina compare una citazione tratta dal Convivio di Dante, nella quale si critica aspramente l'esterofilia dei "malvagi uomini d'Italia [..] che commèndano lo volgare altrui e lo proprio dispregiano".
La presenza del tastierista Maurizio Salvi, di impostazione classica, si fa preponderante specialmente nei primi due brani (il primo è una rielaborazione di uno studio per piano di Johann Baptist Cramer) che sembrano uscire dal repertorio degli EL&P; le libidini Hard Rock di Nico di Palo trovano sfogo sopratutto nell'aggressiva "C'è troppa guerra" (in cui il chitarrista piazza due epidermicissimi riff da antologia del genere), mentre il loro gusto per la melodia si realizza in "Storia di una foglia", "Paolo e Francesca" (degno di nota qui l'assolo di Di Palo che ad un certo punto imita la voce umana) e nella drammatica e vagamente alla Moody Blues "Chi mi puà capire".
In mezzo risaltano le due perle del disco: "I cavalieri del lago dell'Ontario"  e "Nato adesso".
Il primo brano (il solo brano cantato da De Scalzi su testi dell'italo-canadese Frank Laugelli) è una tipica prog-song che racconta la disfatta dei leggendari rangers canadesi ("Il sentiero è lungo e duro,sono stanco non resisto più,ho perduto i miei compagni,al ritorno piangerò,la foresta mi abbracciava,al ritorno non pensavo più,giubbe rosse miste al sangue che l'Ontario via trascinerà"). Alla suggestiva marcia d'apertura segue un irresistibile intermezzo funk per poi ritornare al ritmo marziale iniziale ma, sorpresa,il delizioso motivetto al moog è sostituito da un celebre tema classico.
Il secondo è una splendida ballata costruita su un ostinata al piano di Maurizio Salvi (in realtà è l'organo Eminent 310) sul quale prendono forma i voli pindarici della chitarra elettrica di Di Palo. Di rilievo anche il testo sempre del chitarrista: ("Per te che stai nascendo con anima nuova,non basta una vita a toccare il muro con le dita,a te che nasci da una vecchia paura,ingabbiato ad essere un altro").

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