Non furono molti i gruppi italiani appartenenti alla scena neo-psichedelica italiana ad avere una certa considerazione all’estero: fra questi ci sono sicuramente i No Strange di Torino. Greg Shaw, il boss della Bomp! Records e guru del garage-punk, considerava L’Universo, il loro secondo album, un capolavoro nascosto della psichedelia. Riascoltato oggi l’album non ha perso nulla del suo fascino atemporale anche se è penalizzato da una registrazione non ottimale. I No Strange, pur avendo dei punti di riferimento musicali ben precisi verso artisti del prog italiano come Claudio Rocchi, il primo Franco Battiato, i primi New Trolls, le prime Orme (quelle di Ad Gloriam), i romani CHETRO & CO., gli Aktuala e i Corrieri Cosmici tedeschi (senza dimenticare però il beat italiano materia di cui lo “psichedelico” Ursus è un’istituzione nel nostro paese), hanno saputo creare un linguaggio che, a differenza di molti loro colleghi, non era sterilmente derivativo. La copertina “visionaria” de L’Universo, disegnata da Ursus, è ancora oggi un classico di arte psichedelica.

Il disco, introdotto agli accordi di chitarra epici e misticheggianti della breve ma incisiva “Opening”, ci conduce in un viaggio che ci porta realmente oltre “le porte del cosmo che stanno su in Germania (per citare una canzone di Eugenio Finardi) alternando profumi di oriente (i 2 segmenti della title-track si riagganciano agli Aktuala) ad altre tracce che godono di una felice attitudine “lisergica” con melodie ispirate come “Sailing Out” (grazie al sapiente lavoro di cesello musicale di Alberto Ezzu) e “Shandy Man”. Sul secondo lato spiccano "Scopro le carte", “Smiling Time” e “Ballo della normalita”. Ancora oggi qualcuno lo ritiene il loro capolavoro anche se, a mio avviso, i No Strange il loro meglio lo hanno dato nella facciata del live Oracolo, un doppio album pubblicato dalla Toast che riuniva molti gruppi italiani di diverse epoche (come Le Stelle di mario Schifano) e rappresentava uno spaccato della psichedelia italiana in tutte le sue forme, nella traccia intitolata “Bom Shankar Suite”.

Purtroppo la Toast di Giulio Tedeschi non ha nessuna intenzione di ristampare il suo catalogo per cui oggi (se non volete rischiare di incappare negli speculatori) L’Universo è disponibile solo sul tubo. Il vinile nero é la prima stampa, quella in vinile giallo, benché sia un po' più rara, é uscita circa 6 mesi dopo. Oggi i No Strange pubblicano sempre dischi di buon livello (come il recente ...E continuerò ad esistere da me appena recensito qui su DeBaser) e professionalmente superiori al passato ma la magia dei loro primi album rimane intatta. Curiosamente il disco venne presentato anche in una puntata del noto mago Gabriel! Ecco il link di quell’evento surreale della Cultura italiana (https://www.youtube.com/watch?v=yalyD9XrFgk). A questo punto forse solo Cthulhu potrebbe ristampare L’Universo!

Carico i commenti... con calma