I Nolatzco sono un gruppo rock, post-punk di Ferrara, il cui cantante, primo bassista (è si qui di bassi ce ne sono due) e leader è "Nanni" Fannelli, ex Quinto Stato e attuale bassista dei RossoFuoco di Giorgio Canali. Canali che qui troviamo in veste di co produttore e di cui l'intero disco sente una forte influenza.

Parte forte questo "Assalto alla luna", e si apre con "Babyrivoluzione", canzone già presente nel precedente demotape del gruppo e con un video già in giro per la rete. Qui la canzone guadagna diqualità con la nuova produzione, mettendo in risalto la parte melodica ma mantenedo comunque un ritmo punk lanciatissimo.

Il disco si può dividere in due metà, la prima più elettrica e incazzata e la seconda più lenta e malinconica. Ne sono un esempio "Educati al successo", bel pezzo punk polemico dove si sente forse maggiormente, sia nelle liriche che nel suono, l'influenza di Canali, e ancora di più "Abusivisness" pezzo molto incazzato che parte a mille all'ora senza fermarsi, gridando di rabbia contro le invasioni americane mascherate da missioni umanitarie.

Tra queste prime canzoni di bel rock violento c'è una piccola perla dal titolo "Tutto svanisce" pezzo che parte lento per poi accellerare nel finale, con l'ultimo ritornello, che come dice il titolo, piano piano svanisce e lascia spazio alla potenza delle successive tracce.

La seconda metà dell'album si apre con il pezzo migliore del disco, la titletrack "Assalto alla luna", canzone che parte lenta per poi aumentare di intensità verso il vinale, dove, dopo aver mandato "tutti a cagare", come dice il testo, parte una bella melodia elettrica che chiude egregiamente il pezzo. Il testo di questa canzone riassume bene il tema portante del disco, e cioè la fuga da un mondo ingiusto e insostenibile verso un posto migliore, in compagnia della persona amata.

il disco contina lento con le successive "Speed" pezzo che tra quelli già presenti nel demotape riesce a guadagnare maggiormente dal nuovo restyling e con un altra delle migliori tracce dell'album, la bellissima "Lullabymoon" dove per la prima volta Fannelli prova un cantato che si discosti da quel gran maestro di Canali mostrando maggiore personalità ed ottenendo risultati davvero soddisfacenti. Il testo tratta ancora il tema della fuga, in un discorso che fila via liscio, senza farsi interrompere da ritornelli, ma inframezzato da due momenti strumentali davvero ben riusciti.

La parte melodica del disco viene per un attimo interrotta da "Signorina Diesel" pezzo molto disturbato e distorto, sia nei suoni che nella voce, quanto nel testo eslpicito e volgare, dove nel finale fa anche una comparsata il buon Giorgio con la sua fisarmonica. Forse la traccia meno convincente dell'album, ma che sicuramente non lascia indifferenti.

Il ritmo scende di nuovo con le ultime due tracce, "Un caos che ti assomiglia", pezzo quasi parlato che ricorda i Massimo Volume e che racconta le difficoltà di un uomo costretto a rinunciare al suo amore, non solo per il volere di lei, ma anche per quello di un giudice e la dolce "La ballata dei cuori intermittenti" che chiude dolcemente l'album.

In definitiva un bel disco questo dei Nolatzco, schietto, diretto, sincero, che scorre veloce e lascia il segno. Canzoni ben scritte, merito anche della lunga esperienza dei pur giovani artisti, una voce molto particolare che guadagna e, al tempo stesso, risente dell'influenza di Giorgio Canali. Per chi apprezza il buon punk incazzato anni '90 e  a chi preferisce canzoni più lente e malinconiche il consiglio è comunque lo stesso, sentitevi questo "Assalto alla luna".

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