Una volta Noel Gallagher disse: "Con le nostre b-sides qualsiasi altro gruppo ci farebbe una carriera...". Erano parole dette con convinzione da uno che era consapevole dell'amore e dell'odio che girava intorno alla sua band (all'epoca all'apice del successo).

Questa compilation attacca con "Acquiesce", un inno di puro rock (alcuni la preferiscono alla a-side "Some Might Say") in cui le voci dei fratelli si alternano : "Perchè abbiamo bisogno l'uno dell'altro" canta Noel forse riferendosi al fratellino, dato che in quel periodo le loro liti erano una routine. Dopo la deliziosa ballata pop di "Underneath The Sky" eccoci alla prima prova acustica: "Talk Tonight" definita come "shit" da Liam... si sbagliava. Questa perla venne scritta da Noel ispirato da una ragazza che conobbe subito dopo aver abbandonato (momentaneamente) il gruppo. I fiati la fanno da padrone in "Going Nowhere" composta quando ancora gli Oasis non erano nati, infatti analizza il desiderio di diventare qualcuno. "Fade Away" è un potente rock melodico, ha un sound sporco, sa di 70's; a differenza della precedente qui si parla di sogni che svaniscono. Dopo la jam session di "Swamp Song" troviamo la cover di "I Am The Walrus" ottima interpretazione in chiave rock del celebre brano dei fab four. "Listen Up" riporta a "Supersonic" soprattutto nell'intro; buona la prova vocale di Liam nel ritornello. La tristezza e il malessere regnano in "Rockin Chair", semplice ballata acustica che parla della voglia di cambiare, di fuggire da una "città che mi sta stretta". Si parla nello stesso argomento in "Half The World Away", altra gemma semi-acustica cantata da Noel. "It's Good To Be Free" è un rock lento, trascinato e stanco condito da una lirica vagamente non-sense. Il trio di chiusura è eccezionale: "Stay Young" è un altro inno pop rock spensierato e allegro; invece "Headshrinker" è quanto di più duro mai pubblicato dagli Oasis: chitarre distorte, batteria potente, lirica urlata da Liam, si potrebbe dire che sembra quasi punk. Mentre la finale "The Masterplan" è la song più curata e complessa dell'album: si inizia con una chitarra acustica e una elettrica che arpeggia, poi partono gli archi e entra la calda voce di Noel; nel ritornello c'è un perfetto miscuglio di suoni, voci, archi e fiati; bellissimo il finale in cui archi, fiati e chitarra si rincorrono e si fondono. Indubbiamente questa canzone non avrebbe sfigurato come singolo.

Al termine dell'ascolto per alcuni l'affermazione di Noel sarà solo una frase detta dal "solito montato del cazzo..."; mentre altri si accorgeranno che montato lo era di sicuro ma un fondo di ragione in quella frase c'era.

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