E' da tempo che non ricevo un disco che metta in moto le mie assopite sinapsi.

Nei primi giorni di dicembre il mio nuovo postino, cambia spesso negli ultimi tempi, recapita la mia solita dose di musica da spararmi dritta nelle orecchie.

Apro il pacchetto, la copertina non mi attrae particolarmente, la trovo un po demodè, un po fuori dalla qualità alla quale i grafici del momento e anche quelli della stessa label, mi hanno abituato.

Scruto tra le note allegate al disco e trovo qualcosa che mi è familiare: il bassista "del periodo migliore de Il Parto delle Nuvole Pesanti" Mimmo Crudo lascia la band e pubblica un nuovo disco con un side project, Ondanomala.

Sono stato un estimatore di quello che viene definito come il miglior periodo della band Calabro-Bolognese che, partita negli anni '90 da un originalissimo e genuino punk-folk-rock è poi naufragata in una patinata e a tratti stucchevole deriva etno-autoriale (come la definivano loro stessi).

Mimmo Crudo, con la brava Lady U (Francesca Salerno), riesce a mettere sù un disco che potrebbe essere benissimo il seguito di album come "4 Battute di Povertà" e "Sulle ali della mosca".

"Tu ci sei" è la title track del disco ma ne è anche la "dichiarazione d'intenti", una porta che si apre, una possibilità da non lasciarsi sfuggire. L'equilibrio delle sonorità in bilico tra mediterraneo e new wave sono prepotenti in brani come "Salvami" e "Salta Anita. Salta!" (brano che racconta, inoltre, una storia di riscatto, una donna che diventa una

testimone di giustizia, e decide di "saltare" dall'altra parte…e dire no).

Il disco procede a comparti, forse un pò troppo "stagni", il 3° blocco richiama e fonde le sonorità "partiste" con quelle anni '80 della precedente e giovanile produzione di Crudo & Lady U; brani come "Cori Umani" e "Stringimi", per quanto perfetti e apprezzabili, risultano un pò lontani dalla composizione globale dell'intero album.

Interessante la "cover" di 'Le cose che mi restano', un brano mutuato dalla collezione delle "nuvole pesanti" che "Ondanomala" riesce a nobilitare, grazie soprattutto alla voce e all' interpretazione di Francesca Salerno aka Lady U.

"Acikof Song" e "Acikof Dance" sono i brani più riusciti dell'opera di "Ondanomala", una fusione perfetta ed equilirata tra il rock mediterraneo di matrice new-wave, impreziosito da gemme etno-folk e preziose incursioni elettroacustiche con archi, percussioni, sintetizzatori vintage e taglienti chitarre elettriche.

La migrazione è la tematica fondante dell'episodio "Acikof"; quella dei nostri mari increspati da ingiustizie, incapacità, dignità calpestate e vite spezzate.

La chiusura dell'album è affidata ad un brano dolce e a suo modo "ninnanannoso" (lasciatemi passare il termine); un, forse inconsapevole, omaggio e saluto al compagno di composizione, musica e vita Checco Salerno, motore importante dell'intero progetto, che la legge mistica ha fatto passare ad altra vita.

"Tu ci sei" è un disco interessante, un tuffo nel passato ma con i piedi nel presente, un piccolo viaggio a ritroso nella DeLorean di Mimmo Crudo e Lady U. Un disco carico di 'futurismo-retrò' piacevole e sapientemente cosparso. Un disco da non perdere per gli amanti del genere e non solo da quelli, un disco da ascoltare per entrare nel mondo "acikof" di ondanomala, un disco veloce, denso e carico ma allo stesso tempo leggero, di quella leggerezza che si ritrova negli scritti di Calvino che ti fa planare sulle cose dall'alto e che non ha macigni sul cuore.

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