No, non posso crederci, delle 4351 recensioni (al momento in cui scrivo), soltanto 1 riguardante Ozzy, il "principe delle tenebre", cioè quell'uno sommato alle 4350!!! Mi sento in dovere quale fan di Ozzy e nuovo membro della community (oltre che per piacere personale) di recensire altri albums, e comincerò con questo "Blizzard of Oz".

Nella storia di Ozzy al di fuori dei Black Sabbath ci sono stati tre chitarristi: Randy Rhodes, Jake E.lee e Zakk Wilde. Con Randy la produzione Ozzyana è stata eccellente, con Jake quasi un fallimento, con Zakk ottima. Un caso? Non lo so, non credo però. Questo è il primo album solista di Ozzy e anche il suo migliore e così come nel successivo "Diary Of Madman", l'apporto e la bravura di Rhodes (tragicamente scomparso qualche tempo dopo
in un incidente aereo) si fanno sentire notevolmente rispetto ai lavori successivi. Il disco di per sé è heavy metal/hard rock, molto classic, con tutti gli ingredienti sapientemente dosati, belle melodie (anche l'immancabile ballad alla Ozzy...) grandi riff metallici sputati fuori dalla Jackson e dalla Les Paul di Rhandy, ottimi assolo.

Un album dove dominano la chitarra (all'epoca si discuteva se fosse meglio Rhodes o Van Halen...) regina indiscussa del genere, ed il genio di Ozzy, al primo passo verso la sua nuova carriera, con questo grande "debutto", pietra miliare nella carriera di Ozzy, e per tutti i nostalgici metallari e chitarristi degli '80.
Non badate alle immagini, Ozzy è sempre stato un pittoresco personaggio, dalla cover ad alcune foto presenti nel booklet (in cui sembra proprio frocio a tratti...) quello che conta è cosa arriva alle vostre orecchie.

Un aneddoto: si dice che la canzone "Suicide Solutions" ascoltandola all'indietro contenga un messaggio che dice "Kill yourself", e secondo la leggenda un ragazzo si suicidò dopo averla ascoltata a lungo. Tutte palle! Non ci sono messaggi subliminali e colui che vi scrive la sentita molte volte, ma ancora non gli è venuta voglia di ammazzarsi, anzi...
Preferisco un altro racconto, come riportato nella raccolta "The Ozzman Cometh" dallo stesso Ozzy, secondo il quale mentre stava facendo l'audizione per scegliere il chitarrista con cui collaborare, arrivò un tipo minuto con una Les Paul nera che appena mise le mani sulla tastiera della sua chitarra Ozzy disse:
tu se il piu grande chitarrista che io abbia mai visto e lui rispose ma ancora non ho fatto niente! ...il resto è storia.

Solo capolavori da questo album: "Crazy Train", "I Don't Know", "Dee", "Mother Earth", "Mr. Crowley", "Goodbye To Romance", pilastri per tutto l'heavy metal a seguire.

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