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10 Storie di donne. (6) Sibylle Baier I Lost Something in the Hills
Per @[Taddi]
C'è questa donna bellissima, in una casetta qualunque laggiù negli States. E' sera, il bimbo dorme, le cose sono al loro posto.
Così lei prende la sua chitarra e canta, sottovoce per non svegliare nessuno, canta le canzoni che ha scritto per sé stessa e le registra, con un piccolo registratore, nella cucina di casa sua.
E' un modo per raccontarsi, guardarsi dentro, fare il punto di una vita che - sebbene non ancora così lunga - non è stata certo banale: era nata in Germania Sibylle, e ancora giovanissima era stata una modella e poi anche attrice. Wim Wenders la volle in "Alice nella città". Tutto si predisponeva affinchè a Sibylle si aprisse la via per il successo.
Invece.
Non si sa cosa accadde, lei non ha mai pensato di doverlo raccontare, ma qualcosa si spezzò. La sua amica Sybille pensò bene di portarla via, le due partirono per un lungo viaggio, dal quale Sibylle - in realtà - non fece mai ritorno.
Lasciò l'Europa ed il mondo nel quale aveva calcato i primi passi verso un possibile successo. Si trasferì in America, si sposò, mise su casa e lì crebbe suo figlio.
E la sera, come abbiamo visto, teneva quel suo diario intimo in musica.
E Robby, suo figlio, dormiva cullato da quella musica.
Passano circa 30 anni, Robby è cresciuto, bazzica l'ambiente musicale, cerca la sua strada.
Un giorno decide di riversare su CD, quel nastro con le canzoni di sua madre che, ormai, sta per deteriorarsi e perdersi per sempre.
Lo vuole regalare a qualche parente ed a qualche amico.
Sybille non ne sa niente.
Tra gli amici di Robby, però, c'è anche J. Mascis. Ora J. Mascis è uno con un caratteraccio terribile ma che di musica ne capisce, e si accorge che quelle canzoni sono davvero speciali. Quella roba non può restare inedita.
Insomma, è il 2006 e quelle canzoni prendono la forma di un disco "Colour Green" per la Orange Twins. Inutile dire che "Colour Green" è un capolavoro, inutile dire che non entrerà in nessuna classifica di vendita, inutile dire che le recensioni saranno entusiaste e che il disco diventa un piccolo oggetto di culto, inutile dire che anche qui sul DeB è stato recensito. Inutile dire che, comunque, se ne parla sempre troppo poco.
Sibylle neanche se ne accorge e, probabilmente, neanche gliene importa.
Ma voi dategli un ascolto.
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Così stavo portando mio padre a farsi lo Pfizer. All'ultimo, ero andato con l'auto di mia moglie. La mia manco partiva. Fanculo agli iniettori. La zona rossa, poi, mi aveva impedito di recuperare, lì dai miei, i dischetti che mi arrivano dall'estero. Quello della Baier? Scarto e infilo nel lettore… di più