Paolo Conte - Una giornata al mare (Gli anni 70)
Una giornata senza smartofono.
l'avevo perso nella macchina del mio pusher, il quale l'ha trovato solo ieri sotto il sedile della sua automobile.
Non sapevo come comunicare il mio disagio esistenziale al popolo bue.
Poi mi sono ricordato che nella borsa tengo un Moleskine e una matita; spesso ho disegnato lì i miei migliori lavori, ché un'idea, quando ti viene, ti viene nei posti non canonici (nel mio caso le osterie o i bagni pubblici) e non c'è alcun device migliore che carta & matita.
Trascrivo - senza censurarmi - quello che ho scritto poche ore fa.
"Serata senza telefono.
Forse una leggera apprensione per non avere contatti con l'universo liquido - forse amniotico - che ci mette tutti in una specie di nirvana virtuale.
Ma non è male ignorare il rumore di fondo, a volte.
Il mio amico Heinz, austriaco ora defunto, una volta mi ha invitato nella sua barca (era uno Skipper).
"Vedi Marco" mi fa "tu mi insegni a suonare chitarra: io te a pilotare barca".
Abbiamo fatto il giro del Mediterraneo: due mesi per i cazzi nostri senza che le nostre famiglie avessero la più pallida idea di dove eravamo.
Sono qui, nella sua Gasthaus Heinz appunto (la trovate su gughol) a mangiare una
Wiener Schnitzel e a bere birra non filtrata con Schnapps Apricot, assieme ai suoi figli e a sua moglie; uno dei quali (figli) è un ottimo chitarrista peraltro (l'ho imparato io!).
In sottofondo "Kind of Blue" di Miles".
Son cose importanti.
Ça va sans dire che né lui ha imparato a suonare la chitarra, né tantomeno io a pilotare una barca.
Ah, il pezzo.
Per me, cioè io, il miglior Conte possibile.
Una giornata senza smartofono.
l'avevo perso nella macchina del mio pusher, il quale l'ha trovato solo ieri sotto il sedile della sua automobile.
Non sapevo come comunicare il mio disagio esistenziale al popolo bue.
Poi mi sono ricordato che nella borsa tengo un Moleskine e una matita; spesso ho disegnato lì i miei migliori lavori, ché un'idea, quando ti viene, ti viene nei posti non canonici (nel mio caso le osterie o i bagni pubblici) e non c'è alcun device migliore che carta & matita.
Trascrivo - senza censurarmi - quello che ho scritto poche ore fa.
"Serata senza telefono.
Forse una leggera apprensione per non avere contatti con l'universo liquido - forse amniotico - che ci mette tutti in una specie di nirvana virtuale.
Ma non è male ignorare il rumore di fondo, a volte.
Il mio amico Heinz, austriaco ora defunto, una volta mi ha invitato nella sua barca (era uno Skipper).
"Vedi Marco" mi fa "tu mi insegni a suonare chitarra: io te a pilotare barca".
Abbiamo fatto il giro del Mediterraneo: due mesi per i cazzi nostri senza che le nostre famiglie avessero la più pallida idea di dove eravamo.
Sono qui, nella sua Gasthaus Heinz appunto (la trovate su gughol) a mangiare una
Wiener Schnitzel e a bere birra non filtrata con Schnapps Apricot, assieme ai suoi figli e a sua moglie; uno dei quali (figli) è un ottimo chitarrista peraltro (l'ho imparato io!).
In sottofondo "Kind of Blue" di Miles".
Son cose importanti.
Ça va sans dire che né lui ha imparato a suonare la chitarra, né tantomeno io a pilotare una barca.
Ah, il pezzo.
Per me, cioè io, il miglior Conte possibile.
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