Un giorno qualsiasi, per un motivo qualunque, ti verrà rivelata la banalità della tua esistenza e ne sentirai l'intero peso.
La nuova vita che sceglierai, non v'è scampo, sarà la negazione di tutto ciò che eri.
E' così che va.
Baratterai il calore della famiglia con la fredda vita raminga. Distruggerai una villetta con giardino trasformandola in una pigra discarica. Farai il tiro al bersaglio da una piccola auto sportiva in corsa, sparando alle bottiglie sul camion della coca-cola, simbolo del capitalismo, per oscurare il vuoto che ti sei scavato dentro e negarne la tua responsabilità. Modi per sentirsi vivi.
Hai un Io, lo taglierai in due per avere ciò che è e ciò che è il suo opposto, ma non sarà più possibile riunire le parti. E' un modo come un altro di morire.
Quello che credevi di controllare ti controlla. Ciò che ami sfugge come sabbia fra le dita. E non hai alcun potere.
E' stato un bel gioco ma era anche il gioco di un altro, illudendoti fosse solo tuo.
Ti sei divertito, però, nel ruolo di dio.
Hai vinto, perdendo.
Qualcosa resta dentro al guscio vuoto, dentro la tua pelle senza più identità.
L'essenziale è lì, come il battito del cuore, prezioso come il respiro.
Lo guardi ma non lo vedi.
Lo vedi ma non lo riconosci.
Lo riconosci ma non lo ricordi.
Nascondilo con sorriso inconsapevole, non puoi gioirne né soffrirne.
Hai perso, vincendo.
Ora attendi e fissa nel nulla il tuo vittorioso sguardo morto.
Una foglia ti si poserà sull'occhio immobile e sarà tutto ciò che vedrai. Per l'eternità.
Carico i commenti... con calma