Ho sempre immaginato i Pixies - "Folletti" - come dei veri e propri folletti strappati al loro mondo e schiaffati in quest'altro non esattamente per loro spontanea volontà. Saranno le voci, sarà la loro musica schizofrenica, nevrotica, sarà che mi sono fatto influenzare dal nome, ma ogni volta che li ascolto li vedo davanti a me, questi 4 piccoletti completamente schizzati che ti travolgono con la loro musica.

"Come on Pilgrim", "Surfer Rosa", "Doolittle" ci avevano narrato le loro nevrosi fuori di testa e spesso sembrava  si stessero scannando in studio, vista la quantità di urla e di suoni distorti e apparentemente incoerenti presenti; in questo "Bossanova" i 4 folletti sembrano "rallentati" e l'atmosfera in cui si immergono cambia.

Troviamo infatti pezzi sognanti ("The Happening", "Ana", "Velouria", la conclusiva "Havalina"),  stranianti ("Is she weird", "Down to the well", "All over the world" con finale lisergico) e pop-rock ("Dig for fire") senza rinunciare ai loro sbilenchi, isterici, distorti, nevrotici, arrabbiati, catartici gridi di battaglia ("Rock music", "Hang wire", l'iniziale e  strumentale "Cecilia Ann"), anche se qui suonano spesso buffi, ironici e maggiormente rilassati rispetto al passato, creando quell'atmosfera particolare tipica di questo disco ("Stormy weather" che inizia incredibilmente "rallentata" appunto per poi esplodere nella seconda parte).

I folletti sfornano un disco nel complesso più raffinato, arricchendolo con sfumature e suoni inediti rispetto ai precedenti. Il successivo ed ultimo "Trompe le monde" li riporterà al loro consueto isterico e grottesco stile; in qualche modo però "filtrato" ed influenzato dalle ottime intuizioni qui presenti.

Spesso dei Pixies vengono citati esclusivamente i primi dischi: niente di più sbagliato, perchè "Bossanova" e "Trompe le monde" sono ugualmente (se non maggiormente) validi.

 

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