Meditato, questo disco va meditato.

Anzi tutto non risulta subito orecchiabile, nonostante i due singoli (tra cui uno di successo) "stop me" e "everyday". Le varianti del disco, rendono il lavoro così disomogeneo che bisognerebbe ascoltare una traccia almeno dieci volte per poterla comprendere a fondo.

Ai Planet funk, si sa, il successo a grande scala, non è mai piaciuto troppo. Preferiscono starsene li tranquilli tranquilli e sfornare i loro album senza essere troppo sotto i riflettori. E questo "the illogical consequence" (che per me rimane il loro capolavoro) ne è la conferma, e ne sarà ulteriore conferma il successivo (uscito questo 27 ottobre) "static", ma quella è un altra storia.

Si parte con "movement is noted" un intro quasi "ninna nanna" per poi esplodere subito con le due ballate "everyday" e "stop me". Poi la calma. E tutto il disco sarà così, episodi calmissimi alternati a sfuriate elettroniche. Le tastiere, molto presenti nel disco, aiutano a creare moltissima atmosfera. Particolarmente significative "Tears after the rainbow" la cui voce è quella campionata di Julius Robert Oppenehimer, il fisico della bomba atomica, cavalcata elettronica di oltre 8 minuti. Inoltre "inhuman perfection" cantata da Claudia Pandolfi e la traccia (a mio parere più bella dell'album) "Dusk" con la voce di Sally Doherty, calma tranquilla per poi esplodere con potenti riff rocckegianti e batteria.

Importante segnalare che Dan Black non è più presente come vocalist principale (canta solo 3 tracce), ma viene sostituito dalla bellissima voce di John Graham.

Un disco bellissimo di questi italianissimi Planet Funk. Non ci resta che ascoltare il nuovo "static" con molta attenzione, che come già detto, è tutta un'altra storia.

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