Monumento poderoso, compendiario della civiltà medievale, e monumento altissimo di poesia è la Commedia di Dante, scrittore e uomo d'intelletto il cui rilievo sarebbe grande anche senza poema, basti pensare che con la Vita Nova egli offre il primo esempio di romanzo "autobiografico" della nostra letteratura. Nel Convivio crea la prosa saggistica in volgare, e col De vulgari eloquentia fornisce il primo trattato di linguistica e di critica letteraria, fino ad arrivare al vertice espressivo della Divina Commedia. Essa è un poema didattico-allegorico in terzine d'endecasillabi a rima incatenata, diviso in tre cantiche (Inferno, Pulgatorio e  Paradiso), di trentatré canti ciascuna, più uno d'introduzione, per un totale di cento; numeri ispirati all'allegorismo matematico medievale. Il poeta compie un viaggio nei tre regni dell'oltretomba, per uscire dalla "selva oscura" in cui lo vogliono ricacciare tre fiere, simbolo dei vizi umani e della corruzione del tempo. Egli discende così nella cavità infernale, formatosi nel cuore della Terra quando la materia si ritrasse inorridita da Lucifero colà precipitato. Ascese il monte del Pulgatorio, formatosi agli antipodi della materia ritratta, fino a toccarne la sommità, sede del Paradiso terrestre, da lì, purificato, muove verso i cieli del Paradiso, fino all'Empireo, giungendo alla contemplazione dell'ineffabile Divinità. Lo guidano nel mistico pellegrinaggio prima Virgilio, che rappresenta l'umana ragione o la filosofia, indi Beatrice, segno della grazia divina o della teologia. Dunque la Divina Commedia non è solo un tesoro di frammenti poetici, è un viaggio mentale e morale che ha la forza grande del racconto.

Professor Fate è il progetto solista di Mick Kenney Aka Irrumator degli Anaal Nathrakh. Si dedica sopratutto alla musica in stile cinematografico ispirandosi all'inferno dantesco. Il genio di questo artista è agghiacciante. Le sonorità, le pregiate tinte sinfoniche che dilagano, sono la testimonianza dell'accurata scelta delle melodie avvolte nel concept. Un'armonia cosparsa da dolci erronei principi di suoni stilitici. Una delicata natura esterna che attinge la creazione artistica dal malto creativo che timidamente rompe il silenzio circostante. L'inferno è una voragine divisa in nove cerchi concentrici, dove i dannati sono distribuiti secondo la gravità del peccato commesso in vita. Il peccato d'incontinenza, quando la ragione è vita dalla passione smodata, il peccato di malizia, l'azione malvagia dell'essere umano spogliato dalla sua dannazione della sua violenza. La pena del dannato, il tormento fisico sovente accresciuto dalla feroce crudeltà dei custodi infernali, mostri mistici o diavoli.

"The Gates Of Hell" è la rappresentazione oscura e mistica del pensiero dantesco, il concept si apre come una marcia gotica, canti gregoriani ne fanno da cornice, un abisso formato da sonorità prevalentemente Ambient, che prendono spunto dall'elettronica, Dark Wave e pregevoli orchestrazioni sinfoniche. Ai margini della voragine, nell'Antinferno sono confinati gli ignavi, i quali, punti da mosconi e vespe, inseguono, senza mai arrestarsi, un'insegna anonima che corre dinnanzi a loro, lasciando cadere sangue e lacrime che ai loro piedi sono raccolti da vermi bruciati. Un grande fiume, l'Acheronte, separa l'Antinferno dall'Inferno vero e proprio; sulla sua riva esterna una moltitudine di anime, in preda al terrore, attende di essere irreparabilmente traghettato da Caronte, demone dagli occhi di fuoco. Il primo cerchio è costituito dal "Limbo" nonché secondo capitolo dell'album, dove da protagonista troviamo quel genio di Kristoffer "Germ" Rygg noto a tutti come il frontman degli Ulver. Pezzo malinconico, la sua voce ci accompagna nella danza tenebrosa delle anime del limbo infernale. Il castello è un bagliore di nobiltà e finezza nel buio totale di questo regno del dolore, dove la pena stravolge e avvilisce la figura umana. "The Lustful" e "The Glutonous" sono gli episodi che racchiudono in uno scrigno l'arcana "opera sinfonica" costruita su stesure prevalentemente riprese dalla famiglia dell'elettronica e dell'ambient, che tanto devono ai maestri Ulver. Un viaggio verso orizzonti mistici, calcati da sfumature di sperimentazioni ricercate attraverso l'ingegno e capacità.

"Avarice And Prodigality" il paragrafo migliore in assoluto dell'album in cui orchestrazioni, suoni oscuri, canti sinuosi estrapolano le concezioni intrinseche della tipologia claustofobica della musica partorita dalla mente di Mick. Un concept di concezione filosofica, letteraria, un'emisfero di colori che animano in un timeo dantesco la figura del suo inferno.

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