La band londinese conosciuta come Queen, orfana del leggendario leader, decise dopo qualche anno dalla morte di quest'ultimo di chiudere in bellezza la loro ventennale carriera costellata da vittorie e sconfitte, cadute e risalite, senza però mai perdere il loro tocco magico che li ha caratterizzati sin dagli esordi.

"Made In Heaven" è sicuramente un album ricco di pathos; non tanto per le tracce (la maggior parte sono tracce vocali che avevano bisogno di una sistemata) ma più che altro per il periodo che i fan e la band stessa stava vivendo. Un periodo di tristezza e malinconia per la perdita di un compagno e una persona a loro e a noi cara. Freddie però aveva un'ambizione: creare un'arte universale che unisse la musica all'arte e alla magia del teatro e non voleva che la morte distruggesse il suo desiderio. Brian, Roger e John, consci di questo, vollero ultimare l'opera cominciata molto tempo prima. Perciò nel 1993, la Regina si rimise al lavoro per l'ultima volta in onore del compagno scomparso come testimonia l'azzardato titolo.

Le tracce inedite sono in realtà solo tre ma testimoniano l'amore che Freddie provava per la vita (il crescendo di "It's a Beautiful Day"), per il dolce amore materno (la ballata acustica "Mother Love" in duetto con Brian) e, infine, per gli splendidi paesaggi di Montreaux, luogo da lui molto amato (la natalizia "A Winter's Tale"). "Too Much Love Will Kill You" e "Heaven for Everyone" sono brani presenti nei vari album solisti di Brian e Roger ma è l'interpretazione di Freddie che li rende veramente unici, tra i migliori della carriera dei Queen. Interessante anche "You Don't Fool Me", risalente alle sessions di Innuendo: Deacon apre con un giro di basso, Freddie canta una melodia ipnotizzante e ripetitiva e per finire Brian ci mostra la sua smisurata abilità in un assolo devastante. Nemmeno "My Life Has Been Saved" è inedita perchè comparve come b-sides del singolo "Scandal" ma in una versione molto meno convincente. Emerge quindi lo smisurato talento dei restanti Queen nel migliorarsi e nel cercare sempre la perfezione.

Vera perla è "Let Me Live", risalente al 1983, inno soul-gospel dove per la prima volta i tre Queen (John Deacon è stonato) cantano per la prima volta nello stesso brano; monumentale! Per il resto, ri-arrangiamenti di brani proposti da Freddie in chiave dance-pop ("I Was Born To Love You" e "Made In Heaven"), che, rivisitati con arrangiamenti pomposi, cambiano radicalmente volto specialmente nella title-track.

Chiude questo album la riedizione di "It's A Beautiful Day" in chiave rock con due "yeah" che tagliano la canzone, uno dei quali è un brano a parte che dura 4 secondi (!?).

Non si può frenare la volontà di un'artista di fare quello per cui è nato; a dispetto delle critiche "Made In Heaven" è un ottimo album (anche se il titolo è la cosa più sbagliata dell'intera operazione), l'ultimo regalo dei Queen a quel pubblico che li ha sempre sostenuti e che gli ha permesso di condurre una vita al massimo e Freddie, purtroppo, ne ha pagato il prezzo con la vita.
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