Nel 1980 Robert Palmer è un affermato artista musicale la cui carriera può vantare già numerose avventure. Giovanissimo esordisce nella big band jazz-rock-fusion Dada, poi continua in una sorta di diluizione del gruppo, i Vinegar Joe con i quali incide tre lavori molto apprezzati di blues dalle varie contaminazioni. Dal '74 avvia una carriera solista ricca di sperimentazioni che lo vedono protagonista della corrente "blue eyed soul", album come "Pressure Drop" ('75), "Double Fun"('78) e "Secrets" ('79) lo portano al successo, meritato, sia di pubblico che di critica.
Gli anni '80 si aprono con questo "Clues". Disco molto noto grazie alla famosissima ballata sintetica "Johnny And Mary", manifesto riassuntivo dello spirito del lavoro e della nuova stagione di Palmer. Il suono è vicino alla New-Wave, collaborano Gary Numan e Chris Frantz dei Talking Heads. "Clues" si caratterizza per una selezione di brani ben bilanciata tra elettronica e suoni più tradizionali, il denominatore comune è una ricerca di semplicità e immediatezza che fanno del disco una piacevole esperienza d'ascolto. Palmer recupera una vecchia canzone dei Beatles, "Not A Second Time"; una cover curiosa con arrangiamenti del periodo che non perde però lo spirito gioioso dell'originale di Lennon-McCartney, e l'accosta alla ventata rock di "Sulky Girl" e all'elettronica claustrofobica di "I Dream Of Wires". Il brano d'apertura, "Looking For Clues" vede la partecipazione del batterista dei Talking Heads, Chris Frantz, per una canzone dinamica di facile presa radiofonica che contribuì al successo del disco.
Con il lavoro successivo, "Pride" dell'83, Palmer recupererà in parte lo spirito soul-reggae bianco dei '70 accostandolo alle sonorità contemporanee. Nel '85 con "Addicted To Love", contenuta nell'album "Riptide", si ritroverà nei circuiti heavy rotation di Mtv facendosi conoscere anche da un pubblico più giovane che difficilmente probabilmente lo avrebbe scoperto.
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