E' un peccato che questo gruppo sia durato solo 10 anni (l'ultimo episodio è il penoso "Bastards" del 1999). Peccato, perchè le carte vincenti le avevano ed erano decisamente diversi da tutto e tutti (sebbene le influenze fossero evidenti ma per me gli unici VERI alieni a livello rock sono sempre stati i King's X).

Passa un anno dall'album omonino e i Saigon Kick pubblicano quello che sarà il loro capolavoro ovvero "The Lizard" del 1992, fra l'altro ultimo album con Kramer alla voce. La formazioneè la stessa dell'album omonimo, ma stavolta questo loro secondo capitolo riesce dove l'esordio aveva toppato. Stavolta l'influenza dei Jane's Addiction si sente molto meno e i Saigon Kick puntano più sulla "fisicità" tipicamente hard & heavy, facendo di quest'album un qualcosa di entusiasmante ad ogni ascolto.

Primo perchè "The Lizard" è assolutamente completo e secondo gode finalmente di una produzione all'altezza.

Classico intro devoto (e forse da plagio) ad "Up The Beach" dei Jane's Addiction è "Cruelty", unico neo debole, se vogliamo essere pignoli, di un album perfetto. Fermi tutti perchè ecco la prima tranvata in faccia: "Hostile Youth" è hard rock fatto con classe con i Saigon Kick alla decima potenza! Chitarre graffianti, cori incalzanti e cantante dal carisma eccelso! Segue la bellissima "Feel The Same Way" con un intro batteria/tastiera da mozzafiato e...piuttosto inusuale! Vorrei far notare in particolar modo i bellissimi cori inseriti che la rendono decisamente speciale, soprattutto nel finale! Si ritorna a pestare forte con un intro quasi hardcore con "Freedom", che possiede una fisicità veramente notevole ma usata con intelligenza (ed immagino che dal vivo sarà stata da pogare non poco!). L'acustica ed azzeccata "God Of 42nd Street" ci fa sognare e cavalcare territori tanto cari ai King's X (nella parte centrale) mentre la corta e semipunk "My Dog" fa da apripista per "Peppermint Tribe", canzone molto cadenzata, con un velo di paranoia psichedelica, che si distingue non solo per l'incidere chitarristico quasi da parata militare di Jason Bieler, ma anche per l'ottimo lavoro svolto dall'intera sezione ritmica con DeVile e Varone rispettivamente al basso e alla batteria. Ballata altrettanto eccellente che chiude la prima parte è l'arcinota "Love Is On The Way", con quel suo incidere grazioso e soave, quasi ad accarezzare il cielo, opera di un gruppo che era decisamente affiatato su tutto, sia sulle parti lente che su quelle più hard.

La title-track "The Lizard", col suo incidere minaccioso, apre ad un hard rock decisamente d'impatto, ma solare nella parte del ritornello, in cui tutto il gruppo da veramente il meglio di sé. Non si respira nemmeno un attimo stavolta, che si entra con la roboante "All Alright", con un Bieler più che ispirato alla chitarra ed un Kramer sempre più pungente. La corta "Sleep" introduce ad un'altra ballata, la migliore del disco, ovvero l'incredibile "All I Want" con delle melodie superbe e delle soluzioni ritmiche accattivanti. Si ritorna ad un altro piccolo gioiello hard rock/heavy con la trascinantte "Body Bags", complice di ottimi cambi di tempo e di un Kramer a dir poco "perverso" a livello di cantato! "Miss Jones" vede un piccolo ritorno alle sonorità alternative dei Jane's Addiction, nel migliore dei modi sia ben chiaro, ovvero con qualche piccolo soluzione funky e con dei cori assolutamente vincenti! Ci avviamo verso la fine con l'epica "World Goes Round", che contiene diverse influenze, tra cui King's X, ancora i Jane's, Beatles e l'elenco potrebbe ancora continuare, visto che secondo me questa canzone può essere considerata come la loro quint'essenza. Chiude la sixtiniana e divertente "Chanel", un modo carino e sincero per dire "per ora è tutto gente".

"The Lizard" non è di facile assimilazione: servono svariati ascolti per poterlo apprezzare appieno, in quanto abbraccia svariati generi, ma in campo rock secondo me è stato davvero difficile produrre qualcosa di così unico, che non fosse prettamente hard o heavy. Volenti o nolenti, alla fin fine vi ritroverete con una vera e propria gemma rock dalle mille sfaccetature, che secondo me è difficile evitare.

Con l'uscita di Kramer dal gruppo le cose non saranno più le stesse. Il passo falso avverrà con "Water" mentre con "Devil In The Details" ci sarà una ottima ripresa che vedrà però seguito nel pessimo "Bastards". 

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