Dopo tre anni di tour europei ed extraeuropei, una delle più importanti band teutoniche della scena black metal odierna, ovvero gli immensi Secrets Of The Moon, tornano ad ipnotizzarci con i loro riff malati, oscuri e dissonati grazie alla loro ultima release: "Privilegium".

Il disco prosegue sulla stessa strada del precedente "Antithesis"; una strada che risulta tutt'altro che piana, ma anzi in ascesa! "Privilegium" infatti fa sentire che, questi tre lunghi anni di attesa, hanno apportato una enorme dose di maturazione a livello musicale e di liriche in SG e Co; merito anche di una nuova entrata nella line up della band, ovvero la bassista LSK, proveniente da band di non irrilevante importanza come: Hell Militia, Corpus Christii, Vorkreist ed Antaeus.

Ma arriviamo al succo del discorso, ossia "Privilegium". Il disco è di quanto più oscuro, maligno e tetro sia stato composto dalla band fin'ora; le tracce sono legate alla perfezione fra loro ed il pathos si mantiene costante per tutta la durata dell'opera, ovvero all'incirca 65 minuti abbondanti. Un grande lavoro è stato compiuto da parte di SG per quanto riguarda l'aspetto lirico e vocale; infatti la voce dimostra d'essere più efficace che mai, sapendosi intersecare alla perfezione con le trame chitarristiche e creando così un muro sonoro invalicabile.

Ottima la prova ritmica dietro le pelli del batterista T. Thelemnar, il quale risulta di una invidiabile precisione e capace di enfatizzare, con la sua potenza legata alla tecnica, i possenti riff chitarristici stesi dalle chitarre di SG; un esempio di questo lo si può trovare nell'intensa e maestosa "Black Halo".

Le chitarre risultano potenti ed esaltanti, riff carismatici sbucano in ogni traccia con frequenza costante; le opere inoltre vengono sviluppate in modo da annoiare il meno possibile l'ascoltatore, infatti durante il proseguimento del disco si possono percepire ritmiche dall'andatura sostenuta alternate a mid tempo evocativi e carichi di una forte dose di atmosfera occulta; come per esempio in "I Maldoror" (il cui testo è ispirato ai poco noti "Canti di Maldoror" di Isidore Ducasse), la quale risulta essere l'opera più evocativa ed efficace dell'intero disco, con un ritornello capace di travolgere l'ascoltatore grazie alla sua immensa fierezza.

Degne di nota sono anche canzoni come "Harvest", traccia riflessiva ed estesa la quale si sviluppa in un crescendo di potenza; da menzionare inoltre la coinvolgente "For They Know Not" e la conclusiva "Sephered", una sorta di laude colma di atmosfere oscure ed esoteriche che solo una band come i SOTM riesce a trasmettere.

In definitiva, a mio avviso, Privilegium è l'opera magna della band teutonica; si tratta di un album non di facile ascolto e non per tutte le orecchie. Per capirlo a fondo sarà di bisogno ascoltarlo più e più volte, ma una volta compreso, vi assicuro, non smetterete più di ascoltarlo per settimane! Per quanto mi riguarda, Privilegium può benissimo rientrare nelle migliori uscite nel Black Metal del 2009.

 

Il mio voto finale è: 9

Carico i commenti...  con calma