Quando si parla di Slash credo che una riflessione sia quantomeno doverosa. Slash è uno che sà quello che vuole. Lo ha sempre saputo. Il suo vero obbiettivo è sempre stato suonare il suo strumento preferito davanti a delle persone, né più né meno. Non ha mai preteso di scrivere “l'album del secolo”, né tantomeno di inventare un nuovo modo di suonare la chitarra elettrica, tutto ciò che ha sempre fatto è stato scrivere canzoni da portare in tour. Non ci troviamo al cospetto di chissà quale nuovo guru della musica. Tuttavia la grande qualità che gli si può senz'altro riconoscere è la coerenza. La coerenza che ha dimostrato negli anni post Guns N'Roses è impressionante: prima con gli Snakepit, poi con i Velvet Revolver e infine da solo, è sempre rimasto fedele alle sue origini e ai suoi gusti musicali. Ha sempre suonato un'hard-rock potente e melodico, o come preferisce chiamarlo tamarramente lui: Rock N'Fuckin Roll. Niente sperimentazioni e niente fronzoli, si attaccano i jack alla chitarra e si parte con un nuovo riff o un nuovo assolo. Non è affatto una musica complessa o particolarmente ricercata. Ma questo non toglie i meriti di uno stile ormai ampiamente conosciuto ed altrettanto amato.

L'idea di questo album è nata durante il recente tour mondiale. Un tour che ha visto nascere un enorme feeling con la band e in particolare con Myles Kennedy. Le regole sono state sostanzialmente due: Slash scrive la musica e Myles i testi. Slash ha preteso che questo cd fosse registrato “dal vivo”: Band e cantante uniti nella stessa stanza di incisione a provare insieme, come in una sorta di soundcheck prima di un concerto. Questo per avere molta spontaneità, privilegiando l'inspirazione del momento al lavoro esteso e studiato su ogni singola traccia. Il risultato sono 13 canzoni (+ due bonus track) omogenee e inspirate con molti alti e pochi bassi. Il cd parte subito alla grande con un trio di canzoni aggressive e molto heavy. Il punto forte di questo tris è senza dubbio “Standing In The Sun”, tipica canzone hardrock con un intro che è un mix di “Immigrant Song” degli Zeppelin e “Locomotive” dei Guns. Dopo il singolo di lancio del cd (“You're a Lie”), ci troviamo di fronte ad un quasi inedito per Slash: una canzone a tema fortemente politico. “No More Heroes” è anche e sopratutto una canzone dal riff accattivante ma allo stesso tempo immediato, che a qualche fan di lunga data avrà sicuramente ricordato qualche lavoro dei Velvet Revolver.

Nella seconda parte del plot arriva il meglio. “Anastasia” è infatti il capolavoro chitarristico del cd. Una cavalcata rock di 6.07 minuti dove Slash ha deciso di deliziare ogni amante della chitarra. La canzone inizia con una serie di fraseggi di chitarra classica, prosegue con un riff di elettrica, per arrivare infine all'apoteosi finale di quasi 2 minuti di assolo.Un finale che sicuramente farà felici tutti i fanatici di shred. Per spezzare questo ritmo agitato arriva “Not For Me”. Se cercate una canzone che può associare bene lo stile rock-stradaiolo di Slash, e l'introspezione di Kennedy, questa è la canzone che fa per voi. Una traccia che fa pensare molto ai Mayfield Four(prima band di Kennedy), ma che non toglie spazio alla Les Paul di Slash qui in versione più soft. Una grande canzone impreziosita da un testo dedicato alle sofferenze di vita dello stesso Myles. Nel finale il cd mantiene una qualità medio-alta, non ci sono capolavori ma nemmeno filler o canzoni deprecabili. Detto dei due protagonisti del progetto, sarebbe ingiusto non menzionare i “Conspirators”. Brent Fitz (batteria) e Todd Kerns (basso), sono ottimi gregari che si mettono al servizio della causa, riuscendo a creare un' ottima ritmica che fa da contorno (e che contorno!) alle canzoni del cd.

Questa seconda uscita solista riporta al centro della scena mondiale uno Slash in forma, che finalmente dedica il suo tempo a scrivere canzoni molto personali e che non è più schiavo di un progetto commerciale. ”Apocalyptic Love” è un disco senza dubbio più riuscito del suo predecessore. Di differenze ce ne sono molte, ma è evidente come ci sia stata grande sinergia tra una band affiatata e un cantante talentuoso, ormai sempre più proiettato nell'olimpo dei grandi. Un'aspetto un pò carente della precedente uscita discografica. Attenzione con il facile errore di credere al miracolo. Questo album non aggiunge nè toglie nulla al bagaglio personale del riccioluto chitarrista. Non aspettatevi di ascoltare un cd particolarmente originale, perchè in fondo si tratta del solito sound griffato Slash. Quello che potete trovare in abbondanza è il divertimento. Il classico divertimento che solo un grande cd hardrock può garantire. Il tipico album da ascoltare in macchina a tutto volume e con finestrini abbassati. Tamarro fin dalla copertina, non è un mistero. Ma c'è qualità. Tanta qualità. In fondo è la perfetta sintesi di un personaggio chiamato Saul Hudson, in arte Slash.

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