Reminescenze, sprazzi, tumulti d' invisibilità. Nell' angolo del ripostiglio vediamo la dimenticanza di cui siamo. I frammenti di una seduta di ipnosi regressiva, visioni di vite passate, in piedi ad osservare l' oceano sul ponte di una caravella. Quel giocattolo che da bambino ci piaceva tanto, i suoni e i rumori filtrati dal liquido amniotico, sospensione...

Comprensione dell' attrito tra la carne del corpo e l' anima, il rumore del sangue quando si muove. Distacco nell' osservarci da fuori, coesione di Universi, compattezza impersonale, disintegrazione silente. Onde di solitudini che trasmigrano, gettoni incandescenti di meritocrazia del nulla, trapianti immaginifici di post-ever, ellittiche immobilità, aperture verso esaltazioni cicliche.

L' altalena è come il cavallo a dondolo e riproduce quel tunnel, sia nell' andata che nel ritorno. E poi la luce, forte, luce bianca. Battiti e sincopi non vi fermate per favore, non fermatevi mai. La bellezza è l' inganno dei sensi, l' aracno qui è l' inganno ai sensi. La bellezza non è utile ma è indispensabile. La bellezza trafigge. Devastante spietata bellezza, devastante. La Vita Reale...

Irregolarità e perfezione convivono. Non c'è più la moneta di scambio, c'è un tappeto sonoro che a mo' di teletrasporto ci trasla dove esiste l' evanescenza di tutto, suoni, rumori, riflessi. Il riverbero delle risonanze devasta fatiscenti sicurezze. Il pulviscolo irradiante altrove si sostituisce al midollo, la trasformazione si svolge coinvolgendo altri livelli e percezioni. Cresce un secondo cuore, uno batte nella ricerca di noi stessi, l' altro nella perdita: "Good night, my love..." Kentucky: pollo fritto e Slint...

Come tutti i sinceri stati di allucinazione i pezzi zigzagano spuri da confronti e parallelismi: è unicamente cortocircuito che scrosta ghiandole atrofizzate. Sarabande color canna di fucile. I sentimenti sono alieni, i sentimenti non si plagiano più. Una gioia trascendentale ripulisce il parabrezza e lo specchietto retrovisore da illusori buoni propositi. La condizione astrale corrobora la fine della tristezza. Una doccia di lapilli di saldature fluidificano coagulazioni, la contaminazione di purezza risolve febbri millenarie, lo sblocco implode un turbo occulto, l' orrore freddo è coerente col nostro abbandono.

Ci fondiamo col volo pindarico siderale, il lancio è dinamico nel proiettarsi verso il sottosuolo, al centro della Terra. Mistificare avveniri sepolti... Si tira su bersagli deliberatamente mancandoli cosicchè la cruenta beatitudine ci pervade: l' alone dell' espoliazione rulla digestioni. La precipitazione va dal basso verso l'alto. I saggi sempiterni applaudono in muta intesa. Made in west, ma questo parto non fa parte dell' emisfero occidentale.

Ipotetica meraviglia di colonna sonora per "I giardini pensili di Babilonia", Persepolis, Bisanzio. Perorabile aria spietata per quel dialogo impossibile tra Alessandro e Diogene: "Sono "Il Grande"! Posso fare qualcosa per te? Scostati dal Sole..." Dal 323 a.C. (morte dei due) al 1991 d.C. di Spiderland, palindrome coincidenze cabalistiche, Louisville bucefala e cinica.

Possiamo vivere dentro la botte intessuta, c'è il Pluriverso sia lì che sulla ragnatela: "Cosa ce ne facciamo delle armonie degli angeli quando abbiamo trovato gli angeli in persona?"

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