Il silenzio dura pochi, impercettibili istanti. Il vuoto del giorno lascia il posto allo scorrere di una luce fredda, inespressiva..

Una luce che lacera la carne, che sfinisce ogni forma di narrazione. Lenta e sofferta incede d'un tratto la litania processionale di "Tom violence", inno nichilista.. dolce sorprendersi corpo, nudità, corruzione, sensibilità. Ancora un breve istante di silenzio per prender fiato, atterriti di fronte a tanta bellezza impalpabile e dolorosa, quando si viene colti in volo. L'abbisso del primo brano lascia ora il posto alla catarsi di "Shadow of a doubt", tre minuti e mezzo di ansimante rincorrersi, lungo trame ipnotiche, di riflessi che conducono per mano ad annegare in un lago di dolce oblio. Il Grido si fonde e si confondere allo stridere spasmodico del suono primigenio.. un vortice nevrotico attraverso cui si ci contempla e si ci scopre privi di emozione, di anima, come in uno specchio caduto, dilaniato in frammenti. Si sospira a stento, ma non c'è scampo.. Si è rapiti ancora, per sempre, in un eterno venirsi meno..

"Star power" fende, come lama, ogni pensiero in lacrime di luce, nude, crude... Tutto pare allora accingersi a cadere nella disperazione, eppure si resta inspiegabilmente in bilico, cullati dal fluire incolore dei brani, silenzi mancati... I pezzi penetrano nelle vene come aghi, annientano, non portano in seno nè celano senso o verità alcuni. Il tutto si disfà nel nulla, l'alchimia del suono si fonde alle pareti della vita. Le grida, i gemiti e le ossessive melodie intonati da Kim Gordon, un angelo caduto, annebbiano la percezione.. La sessione ritmica collassa su se stessa... La chitarra di Thurston Moore ulula di peccati innominabili e mai compiuti, lacerazioni ed agonie in narcisistiche pose.. gelide. "Madonna Sean and me"è un barlume nel buio che viene soffocato per mancanza d'aria.. Resta dunque il testamento del delirio industriale americano... un incubo freudiano... la propria nudità animale, spaurita, fuggità dalla gabbia dorata della macchina sociale...

Bestia sfinita l'uomo, novello narciso, non può che riconoscersi sulla riva di un lago di sangue. . agonizza al suono macabro di quella ninna nanna dadaista che è "Sicret girls"... il suono torna ad essere silenzio e nulla resta più se non annegare nel depensamento di un incubo esistenziale.

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