Quando si ascolta un artista come Sopor Aeternus, bisogna aprire il cuore, l'anima e la mente. Bisogna saper ascoltare, intuire, lasciarsi andare nella più totale oscurità che tormenta quest'artista, e coglierne il suo significato.
Anna-Varney Cantodea, questo è il nome con cui è conosciuto, risulta essere una delle menti più geniali e controverse del panorama musicale odierno. Non si conoscono molte cose sulla sua vita privata, ma in alcune sue interviste si è potuto capire che non ha avuto un infanzia facile, il suo rapporto con i genitori non era dei migliori, ha vissuto per molti anni al buio nella più totale isolazione, rischiando perfino la cecità, tutto questo durò fin quando nella sua mente non incominciò a sentire quello che lui stesso chiama le Ensemble of the Shadows, degli spiriti che gli faranno ascoltare delle splendite melodie. Da qui, nasce il progetto Sopor Aeternus, la sua "rinascita". Anna-Varney Cantodea, decide di dedicarsi alla musica, facendo prendere vita, a tutte quelle melodie suggerite dalle quelle voci che torturavano i suoi pensieri, mentre passava le sue giornare a dormire per attuire il suo dolore. Come lui stesso ha ammesso, in un intervista, "loro" non lo avvrebbero lasciato in pace, fin quando non si sarebbe alzato, per andare a scrivere su un pezzo di carta degli appunti di quelle splendide armonie che sentiva. I testi musicali parlano principalmente di sè stessa, non hanno niente a che fare il mondo esterno, come dimostra uno dei suoi vecchi brani "Todeswunsch" che significa "desiderio di morte". La morte per quest'artista non si significa altro che far ritornare l'anima verso la vera "casa" o nel luogo dove realmente apperteniamo.
In tutti questi anni la musica di Sopor Aeternus è cambiata, questo cosa forse, dipende anche dell'evoluzione spirituale dell'artista stesso. Non è cambiato solo l'approccio ai testi musicali, ma anche un pò lo stile musicale, i primi album come "The inexperienced Spiral Traveller" oppure "Todeswunsch" avevano un sound meno opprimente, dove la disperazione e lo stato d'animo di questo artista, sembravano nascosti dietro le apparenti e allegre note di brani folk spensierati, fin quando Anna-Varney non decide di abbassare il velo nero sul proprio volto, metaforicamente parlando, tanto che la musica di Sopor Aeternus diventa una marcia funebre, accompagnata da lamenti, pianti, ed urla angoscianti, dimostrato dai successivi album come "Dead Lovers' Sarabande". Il testo del brano "No-one is there" contenuto nel primo "Dead Lovers' Sarabande", rispecchia perfettamente la situazione di isolamente dell'artista, da tutto ciò che lo circonda:
So, i prefer to lie in darkest silence alone...
listening to the lack of light, or sound,
or someone to talk to, for something to share...
but there is no hope and no-one is there.
No, no, no... not one living soul
and there is nothing (left) to say,
in darkness I lie all alone by myself,
sleeping most of the time to endure the pain.
Dopo i due "Dead Lovers' Sarabande" è il turno di un altro album davvero molto interessante di quest'artista, si tratta di "Songs from the inverted Womb" dove contiene la malinconica è struggente "...and bringer of Sadness" (esiste anche un video di questa canzone). Però l'album che più mi ha colpito su tutti, è il successivo "Es Reiten die Toten So Schnell" un disco criptico, gotico, suggestivo, caratterizato da una voce morta, cadaverica in acuni casi. L'artwork di questo disco, ci mostra per la prima volta Anna-Varney nuda, con gli attibuti sessuali femminili, in realtà però, la sua ehm..come dire, le sue "parti intime" sono stati realizzate virtualmente da un pc, poichè lui stesso ha dichiarato, che non si è mai voluto operare per motivi religiosi, nonostante ha sempre ammesso di sentirsi donna dentro. Insomma Sopor Aeternus, è davvero uno dei personaggi più controversi e misteriorsi del panorama musicale, peccato che la sua musica (che sembra davvero provenire dall'oltretomba) non sia conosciuta da un pubblico vastissimo , e che in un certo senso, sia ancora tenuta "all'ombra".
Ritornando all'album "Es Reiten die Toten So Schnell" rimane uno dei miei lavori preferiti, il brano che apre le danze dell'album è "Omen Sinistrum", che viene introdotto dal tocco di alcune campane, e si conclude con il sottofondo di un temporale, segue la bellissima "Dead Souls" uno dei brani più trascinanti e spettacolari dell'album, altro pezzo forte di questo disco è "Beautiful Thorn" che ha una piccola un'introduzione dai sapori orientali. Risulta un pochino piatta per i miei gusti la successiva "Baptisma", interessante invece il brano "The Feast of Blood" che suona in pieno stile folk nelle sue prime battute, fino a quanto un inquietante urlo di Anna, non trasforma il brano in qualcosa di più oscuro e gotico. Sognante e addirittuta ballabile risulta essere il brano "The Dreadful Mirror", a fargli da sottofondo uno splendido e delicato coro di bambini, almeno è quello che sembra. La decima traccia del disco "Birth-Fiendish figuration" non è qualcosa di nuovo alle nostre orecchie, dato che abbiamo avuto modo di ascoltarlo nel primo album di Sopor Aeternus, ""...Ich töte mich..." ( a ridaje sti titoli in tedesco), dicevo il brano è contenuto anche nell'album di debutto, dai sapori barocchi e medioevali (dategli un ascolto), perchè è un bellissimo disco. Doveroso citare anche l'ultimo brano "Dark Delight", parlo di "Es reiten die Toten so schnell" ovviamente, caratterizzato dalle terrificanti urla di Anna, uno dei brani più gotici e ansiosi di quest'album....e con questo ho concluso.
Come direbbe Anna-Varney alla fine di un intervista "...che le ombre possano guidare il vostro cammino...".
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