[Prima di iniziare la recensione vera e propria vorrei segnalare a chi gestisce il sito che l'unica recensione già presente di "Conquer" è praticamente copiata da quella scritta da Fabrizio Massignani su Metal Maniac, numero di Luglio/Agosto 2008 con James Hetfield in copertina]

Quando si parla di Max Cavalera il sottoscritto riesce ad essere probabilmente la persona meno oggettiva e più faziosa di tutti i tempi, ma non è colpa mia, è il buon Max che con le sue imprese nel mondo della musica mi spinge all'esaltazione, alla totale mancanza di obiettività di pensiero.

Perchè Massimiliano Antonio Cavalera dai primi passi compiuti con i Sepultura nel 1985 (il marcissimo ep "Bestial Devastation") ad oggi si è dimostrato una vera e propria forza della natura tra carriere solide e affermate (Sepultura, Soulfly) e progetti improvvisati in pochi mesi che polverizzano quanto fatto da alcune band in tanti anni di lavoro (Nailbomb, Cavalera Conspiracy), un uomo-forza della natura che ogni tanto supera perfino se stesso e si dedica a doppiette devastanti a distanza di poco tempo.

Successe tra il 1993 e il 1994 quando a pochi mesi di distanza uscirono prima "Chaos A.d." dei Sepultura e "Point Blank" dei Nailbomb, è successo di nuovo nel 2008 quando si sono inseguiti "Inflikted" dei Cavalera Conspiracy (in pratica i Sepultura 2.0) e appunto "Conquer" dei Soulfly, e pare che stavolta non dovremo aspettare un'altra quindicina d'anni per ri-assistere a un evento di tale portata, infatti se il prossimo disco dei Soulfly "Omen" esce a Maggio, entro fine 2010 anche i Conspiracy (in studio già da Aprile) daranno alla luce il seguito di "Inflikted", un boom di ispirazione e di potenza primordiale da rimanere a bocca aperta.

"Conquer", come tutto quello che tocca Max novello Re Mida è Oro, è rabbia, potenza, protesta, aggressività, rivolta, insurrezione, guerriglia sotto forma di thrash metal etnico e hardcore tropicale, un processo evolutivo della Tribù Soulfly che ha vissuto le più varie sfaccettature dal tribalismo dell'omonimo album di debutto (fratello gemello dell'epocale "Roots" dei Sepultura) alla rinnovata passione di Max per quel sound a metà tra "Arise" e "Chaos A.d." che aveva caratterizzato "Dark Ages".

Ed è proprio da "Dark Ages" che ripartono i Soulfly, velocizzando ed estremizzando il discorso Cavalera e le sue fidate truppe (lo strabiliante Marc Rizzo, la letale coppia Burns-Nunez) scendono in campo con un delirio sociale frenetico e martellante che alterna sprazzi di spiritualità e momenti di alta tensione.

Dall'iniziale assalto nucleare dell'anthem thrash "Blood Fire War Hate" che sembra pescato da "Beneath the Remains" (con tanto di ospite di zecca, sua Eccellenza David Vincent direttamente dai Morbid Angel) alla conclusiva, melodica e rilassante "Soulfly VI" (un classico della band proporre una strumentale sognante auto-intitolata) si susseguono esempi di vera e propria maestria: il ruvido hardcore di "Doom" (che nell'incipit cita "Hit the Lights" dei Metallica) dal refrain micidiale e di "Rough" (che si conclude con un pò di sana elettronica come ai bei tempi dei Nailbomb), il thrash-death metal con tanto di rallentamenti cupi alla Obituary di "Fall of the Sycophants", il death-doom Sabbathiano di "Touching the void" che presenta una interessantissima conclusione dub-ambient, le atmosfere egizie di "For Those About to Rot" che quasi rimandano ai brutali Nile, le pachidermiche "Paranoia" e "Enemy Ghost", il ritornello da chiamata alle armi di "Warmageddon", il singolo "Unleash" che avendo come ospite Dave Peters dei Throwdown non poteva non risentire di una influenza Panterosa (bellissimo anche il video incentrato su scenografie e rituali da civiltà centro-americana).

L'edizione limitata oltre ad essere munita di un bonus DVD bellissimo che riprende un intero concerto dei Soulfly nel periodo tra "Prophecy" e "Dark Ages", propone tre bonus track, un inedito e due cover, "Mypath" è un furioso thrashcore dal ritornello coinvolgente (mi chiedo come mai non è stata inserita a pieno titolo nell'album), "Sailing On" e "The Beatiful People" due belle reinterpretazioni la prima dei maestri Bad Brains e la seconda del discusso Marilyn Manson.

Un prodotto come "Conquer" non può che fare la gioia di ogni Cavalera-fan, ma che soprattutto è destinato agli amanti della buona musica pesante, multi-etnica e contaminata.

Carico i commenti... con calma