Nel 2006, dopo 5 anni da "It's A Wonderful Life", Mark Linkous si rifà vivo pubblicando "Dreamt For Light Years In the Belly of a Mountain", l'ultimo album di Sparklehorse. Linkous passa i 5 anni in questione allo Static King, il suo personale studio di registrazione in North Carolina, a comporre nuovi brani e a svilupparne altri rimasti esclusi dal precedente lavoro.
Alla realizzazione del disco contribuiscono Danger Mouse e Dave Fridmann (entrambi alla produzione assieme allo stesso Linkous), oltre a vari collaboratori tra cui Tom Waits, Steven Drozd e il solito Scott Minor. L'album in questione rappresenta un passo indietro in termini di composizione rispetto alla discografia di Sparklehorse, rimanendo comunque un prodotto sopra la media. Il disco appare in quasi tutti i 12 episodi molto derivativo da "It's A Wonderful Life", ma non mancano le gradite novità. E' il caso di "Don't Take My Sunshine Away", che coniuga produzione lo-fi e influenze beatlesiane, e di "Mountains", in cui compaiono i grandiosi sample di Danger Mouse. Chiude il disco la title-track, con loop di chitarra e ogni genere di tastiere, che ci trasporta in luoghi iperuranici. La canzone è pervasa da atmosfere rarefatte e tenui che ricordano a tratti l'ambient di Fennesz, con cui lo stesso Linkous ha collaborato nel 2009 per "In The Fishtank 15".
"Dreamt For Light Years In the Belly of a Mountain" è l'album con cui si conclude la storia degli Sparklehorse, difatti Linkous, dopo questo disco, pubblicherà un album in collaborazione con Danger Mouse e uno già citato con Fennesz. Nel marzo 2010 Linkous si toglie la vita, lasciando incompiuto il disco a cui stava lavorando e che avrebbe dovuto avere come produttore Steve Albini.
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